Sembra quasi fantascienza, eppure è tutto vero: un team di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha sviluppato una nuova strategia contro il cancro che potrebbe cambiare il futuro delle terapie oncologiche. Il segreto? Minuscole vescicole extracellulari, chiamate sEVs, che stanno dando risultati incredibili nei test preclinici. Certo, siamo ancora lontani dall’uso sull’uomo, ma le premesse sono più che promettenti.
Microscopiche vescicole contro i tumori
Le sEVs sono delle microscopiche “capsule” che le cellule del nostro corpo usano per comunicare tra loro. Il professor Xiaowei “George” Xu e il suo team hanno avuto un’idea brillante: modificarle per trasformarle in veri e propri veicoli di farmaci anticancro. In particolare, le hanno programmate per trasportare anticorpi diretti contro un recettore chiamato DR5, presente sulle cellule tumorali. Il DR5 ha un ruolo cruciale nell’attivare l’apoptosi, cioè il suicidio delle cellule malate. Peccato che i trattamenti precedenti, come gli anticorpi monoclonali, non siano mai riusciti a colpire efficacemente questo recettore.
Qui entrano in gioco le sEVs modificate: invece di limitarsi a trasportare farmaci, sono state create a partire da cellule natural killer (NK), famose per la loro capacità di combattere il cancro. Sono state poi arricchite con anticorpi specializzati che si legano al DR5, attivandolo in modo mirato. E i risultati? Straordinari. Nei test di laboratorio, i tumori al melanoma, al fegato e alle ovaie si sono ridotti drasticamente. Negli esperimenti su animali, le sEVs hanno persino aumentato la loro aspettativa di vita rispetto ai trattamenti tradizionali.
Ma la cosa più interessante è che queste vescicole non si limitano ad attaccare direttamente le cellule tumorali: agiscono anche sulle cellule che creano un ambiente protettivo per il tumore, come i fibroblasti e alcune cellule immunosoppressive. Inoltre, stimolano il sistema immunitario a reagire in modo più efficace contro la malattia.
Ora il passo successivo è portare questa scoperta in sperimentazione clinica. Se i risultati dovessero essere confermati anche sugli esseri umani, potremmo essere di fronte a una rivoluzione nella lotta contro il cancro. E insieme a tecnologie emergenti come la radioterapia Flash del CERN, il futuro della medicina potrebbe essere molto più vicino di quanto pensiamo.