Nel corso di un intervento al House GOP Issues Conference, tenutosi lunedì presso il Trump National Doral Resort di Miami, Donald Trump ha annunciato l’intenzione di introdurre nuove tariffe su chip, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Pur senza entrare nei dettagli, ha lasciato intendere che tali misure verranno implementate nel prossimo futuro con l’obiettivo di riportare la produzione di beni strategici negli Stati Uniti.
L’effetto delle nuove tariffe di Trump
Trump ha criticato duramente le politiche economiche dell’attuale presidente Joe Biden, definendo “ridicoli” i sussidi previsti dal CHIPS Act, il piano da 52 miliardi di dollari destinato al settore dei semiconduttori. Secondo il nuovo presidente, la strategia più efficace non consiste nell’elargire incentivi statali, ma nell’imporre tariffe più elevate che dissuadano le aziende dal produrre all’estero. Ha inoltre affermato che le nuove tariffe saranno ben superiori all’attuale tasso del 2,5%, sebbene non abbia fornito cifre precise.
Tuttavia, esperti del settore mettono in guardia sui possibili effetti negativi di questa politica, sottolineando che potrebbe tradursi in un aumento significativo dei prezzi dei dispositivi elettronici. Secondo uno studio della Consumer Technology Association, l’impatto delle tariffe potrebbe comportare incrementi fino al 46% per laptop e tablet, al 40% per le console di gioco e al 26% per gli smartphone. Già nel primo mandato di Trump, la guerra commerciale con la Cina aveva contribuito ad aumentare il surplus commerciale di Pechino, suscitando dubbi sull’efficacia delle misure protezionistiche adottate.
Nonostante le incertezze, Trump si è detto fiducioso che la sua strategia porterà alla costruzione di nuove fabbriche negli Stati Uniti in tempi record. Ha citato come esempio il primo data center di The Stargate Project in Texas, sebbene tale iniziativa fosse stata pianificata ben prima della sua amministrazione. Nel frattempo, il Dipartimento del Commercio ha già annunciato investimenti privati per oltre 30 miliardi di dollari nell’ambito del CHIPS Act, con 23 progetti in corso e 16 nuovi stabilimenti in costruzione.
Trump ha infine menzionato DeepSeek, la startup cinese che sta emergendo con il modello AI Janus-Pro, lodandone l’efficienza economica e lasciando intendere un implicito confronto con le aziende statunitensi del settore. La questione ha contribuito alle recenti turbolenze finanziarie, colpendo colossi come Nvidia, che hanno investito miliardi nello sviluppo di data center per l’intelligenza artificiale.