La NASA ha appena annunciato una scoperta che fa sognare chiunque sia affascinato dall’idea di trovare vita oltre la Terra. Durante la missione OSIRIS-REx, che ha visitato l’asteroide Bennu, gli scienziati hanno trovato qualcosa che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dell’origine della vita: ben 14 dei 20 amminoacidi essenziali per la vita, quelli che costituiscono le proteine che permettono a tutti gli esseri viventi di funzionare. E non è tutto: insieme agli amminoacidi, sono stati trovati anche i mattoni fondamentali del DNA e dell’RNA, le molecole che custodiscono le informazioni genetiche. Questi sono composti essenziali per la vita come la conosciamo, quindi pensare che possano trovarsi in un asteroide lontano milioni di chilometri è incredibile.
Una chiave per capire l’origine della vita
I campioni di Bennu, arrivati sulla Terra nel 2023, sono stati prelevati nel deserto dello Utah e analizzati con grande attenzione. Non solo gli amminoacidi, ma anche tracce di acqua, carbonio e ammoniaca, composti che indicano che Bennu è un corpo celeste primitivo. In pratica, potrebbe essere un “fossile” spaziale che conserva i segreti dei primi giorni del nostro sistema solare. È come se Bennu avesse custodito per miliardi di anni la storia chimica del nostro universo, e finalmente potessimo leggerla.
La missione OSIRIS-REx è stata una vera e propria impresa tecnologica. Lanciata nel 2016, la navetta spaziale è riuscita a raccogliere campioni dalla superficie di Bennu grazie a un braccio robotico, proprio come se fosse una scena da un film di fantascienza. Ma la vera domanda che tutti si pongono ora è: se tutti questi composti organici erano presenti su Bennu, perché la vita non si è sviluppata lì? Perché, nonostante queste condizioni favorevoli, l’asteroide non è diventato un “giardino cosmico” come la Terra?
Gli scienziati sono ancora al lavoro e nei prossimi mesi potrebbero arrivare nuove risposte sorprendenti. Quel che è certo è che la scoperta di Bennu non è solo una conferma che i mattoni della vita esistono anche lontano da noi, ma un primo passo verso la comprensione di come la vita possa nascere in altre parti dell’universo. Chissà, magari tra qualche anno scopriremo che siamo circondati da altri mondi, pronti a dare vita a nuovi organismi, proprio come la Terra ha fatto miliardi di anni fa.