Torniamo in un argomento molto sentito durante la pandemia provocata dal Covid ovvero le vaccinazioni. Molti sono i metodi per prevenire le malattie e uno di questi potrebbe essere il vaccino a nanoparticelle.
Parliamo di innovazione nel campo medico, la quale evolvendosi potrebbe portare molti vantaggi.
Il periodo della pandemia che abbiamo attraversato ha messo in guardia ancora di più tutta la comunità scientifica. Tra le quali abbiamo alcuni istituti come il MIT e la Caltech, dove i ricercatori sono stati in grado di poter sviluppare un vaccino a nanoparticelle davvero innovativo, con l’obiettivo di proteggere contro un ampio spetro di coronavirus.
Il punto molto interessante di questa nuova tecnologia è che non è concentrata solo sulla copertura dalle varianti del coronavirus, ma va a difenderci da prossimi o futuri sali zoonotici di coronavirus dagli animali all’uomo. Questa può essere considerata un passo davvero importante nelle lotte con le pandemie.
I normali vaccini si vanno a concentrare di norma verso le regioni molto più accessibili del virus, come quelli responsabili dell’infezione delle cellule umane.
I ricercatori della Caltech hanno deciso di concentrarsi principalmente sulle regioni che sono conservate dei virus. Il vaccino a nanoparticelle in questione, chiamato anche mosaic-7COM, va a esporre il sistema immunitario a 60 coppie di RBD provenienti da otto diversi coronavirus.
Adesso gli stessi ricercatori stanno velocizzando i processi per portare il mosaic-8 ai relativi trial clinici e hanno in progetto di testare anche il mosaic-7COM. Tutto questo per andare a sviluppare il vaccino e produrlo su larga scala.
Se i numerosi trial clinici daranno la conferma ottenuta ai risultati preliminari per il vaccino a nanoparticelle, allora il sistema immunitario potrà combattere anche i coronavirus emergenti. La quale potrebbe essere una soluzione per poter combattere in modo efficace le future pandemie che potrebbero accadere.