Il Vision Pro è stato il primo visore di Apple per la realtà mista. Presentato con grande entusiasmo nel 2023, il dispositivo prometteva di rivoluzionare il settore della tecnologia. Fondendo realtà virtuale e aumentata in un’unica esperienza fluida. Eppure, dopo un anno dal suo debutto, il bilancio è contrastante. Mentre il visore si distingue per la sua eccellenza hardware, l’ecosistema software e l’adozione di massa restano problematiche.
Apple: cosa non va con i Vision Pro?
Il visore ha, da subito, ricevuto elogi per la qualità dei suoi display micro–OLED. Insieme alla precisione del tracciamento oculare. E alla naturalezza dell’interfaccia. Eppure, ci sono stati parecchi intoppi. Tra cui il peso del dispositivo, la limitata durata della batteria e il prezzo proibitivo. Quest’ultimo, infatti, è pari a 3.500 dollari. Tali fattori hanno ridotto il numero di utenti interessati. Inoltre, un punto critico riguarda la mancanza di contenuti pensati appositamente per Vision Pro.
Apple ha enfatizzato la possibilità di trasformare il dispositivo in uno strumento di lavoro e intrattenimento, ma le applicazioni native ancora scarseggiano. La stessa Apple TV+ non ha sfruttato a pieno il potenziale della piattaforma. Dal punto di vista produttivo, Vision Pro non è ancora riuscito a imporsi come un vero sostituto del computer o dell’iPad. La compatibilità con macOS è interessante, ma non sufficiente a giustificare il passaggio dal tradizionale setup di lavoro a un visore. Inoltre, l’assenza di Apple Intelligence sul dispositivo rappresenta un’altra lacuna.
Nel frattempo, la concorrenza non è rimasta a guardare. Le soluzioni avversarie mettono in discussione la leadership di Apple in un settore ancora in fase di definizione. Per il 2025, l’azienda di Cupertino dovrà prendere decisioni importanti. Dovrà ampliare l’ecosistema di applicazioni, incentivare gli sviluppatori e migliorare il supporto AI. Tali interventi sono fondamentali per garantire il successo del Vision Pro. Senza un impegno concreto in tale direzione, il rischio è che il visore resti un prodotto di nicchia.