La missione Artemis è stata progettata per riportare l’uomo sulla Luna entro il prossimo decennio. Quest’ultima è vista da molti come una “palestra” per i futuri viaggi verso Marte. La Luna, però, è distante “solo” 384.000km dalla Terra. Mentre Marte si trova a circa 225milioni di chilometri. Una distanza che complica ogni aspetto della missione. Le sfide principali riguardano la progettazione di sistemi di propulsione avanzati. E la protezione
degli astronauti dalle radiazioni cosmiche. Insieme alla creazione di habitat sostenibili.Marte non è un ambiente ospitale. Ci sono alcuni ostacoli enormi. Tra cui la sua atmosfera sottile composta principalmente da anidride carbonica. Ciò insieme alle temperature estreme. Inoltre, la comunicazione tra Terra e Marte, che può subire ritardi fino a 20 minuti, impone lo sviluppo di tecnologie autonome per gestire possibili emergenze. In tale scenario, l’ingresso di aziende private come SpaceX rivoluziona le dinamiche tradizionali dell’esplorazione spaziale. Elon Musk, con il suo razzo Starship, immagina un futuro in cui Marte diventi una colonia autosufficiente. I test finora condotti, però, mostrano che siamo ancora lontani da un sistema completamente affidabile. L’ottimismo di Musk è contagioso, ma non manca di suscitare scetticismo tra gli esperti. Quest’ultimi sono preoccupati per la sicurezza degli equipaggi. Inoltre, in molti si chiedono se l’umanità è pronta per un’impresa di tale portata. Solo il tempo potrà rispondere a tali dubbi.