Il dispositivo sarà dotato di sei gambe articolate e di un sistema di propulsione. Quest’ultimo è stato progettato per operare nel vuoto lunare. Il robot sarà in grado di spostarsi agilmente tra le impervie zone del polo sud lunare. Alternando modalità di movimento come il camminare, l’arrampicarsi e persino il volare. Grazie a tali capacità, il robot potrà esplorare crateri profondi
e regioni in ombra perenne. Ovvero luoghi rimasti fuori dalla portata dei rover tradizionali.Tra gli obiettivi della missione c’è la ricerca di depositi di acqua ghiacciata. Quest’ultima, infatti, è considerata una risorsa chiave. L’acqua non solo rappresenta un elemento vitale. Può anche essere scomposta in ossigeno e idrogeno. In tal modo si può produrre carburante per razzi. Ciò potrà facilitare missioni di lunga durata nello spazio profondo. Le analisi condotte dal robot saltatore si concentreranno sulla composizione isotopica dell’acqua e sull’origine dei depositi.
Ma la missione Chang’e-7 non si limita al solo robot volante. Saranno, infatti, coinvolti un orbiter, un lander e un rover. Ciascuno dotato di strumenti altamente specializzati per mappare in dettaglio la regione polare sud e studiarne le caratteristiche geologiche e climatiche. Tale sinergia tra diverse piattaforme garantirà un’indagine completa e approfondita. Ciò al fine di fornire dati cruciali per le future missioni nello spazio.