La corsa agli armamenti è sempre attiva e a quanto pare gli Stati Uniti sono sempre in prima fascia. Stando a quanto riportato infatti, la Marina Militare starebbe conducendo dei test a bordo di un cacciatorpediniere USS Preble per quanto riguarda un’arma laser. Si tratta di un sistema ad alta energia che è in grado di abbattere i droni.
HELIOS: il laser da combattimento con abbagliatore ottico
La Marina USA usa sta testando un nuovo sistema chiamato HELIOS. Questo, che è l’acronimo di High-Energy Laser with Integrated Optical Dazzler and Surveillance, garantisce la possibilità di colpire i droni nemici fino a 8 km di distanza. La sua potenza di 60 kW permette dunque di abbattere gli obiettivi ma non solo: missili a guida ottica ed altri velivoli di questo genere possono essere disturbati ed accecati. Il nuovo laser arriva a sostituire i sistemi di difesa ravvicinata Mk Phalanx CIWS.
Un’arma potente, ma con alcune limitazioni
Uno dei punti di forza di HELIOS è il costo operativo estremamente basso: ogni colpo laser consuma pochi centesimi in elettricità, molto meno rispetto ai missili convenzionali. La gittata massima dichiarata è di 8 km, anche se le condizioni atmosferiche possono influenzarne l’efficacia.
Tuttavia, la tecnologia ha ancora alcuni limiti:
- Può colpire solo un bersaglio alla volta;
- Non può essere utilizzata in modo continuativo come le armi tradizionali, a causa delle limitazioni termiche e di potenza;
- È ancora considerata una difesa a corto raggio, utile soprattutto contro droni e minacce di piccole dimensioni.
Integrare questo nuovo sistema laser risulta ad oggi fondamentale visto che le minacce spesso arrivano dai velivoli e da droni molto piccoli. Inoltre c’è anche un’altra conferma: le armi ad energia diretta sono sempre più pronte all’utilizzo. Non c’è inoltre bisogno di preoccuparsi del volume delle munizioni o del carico utile in quanto sistemi di questo genere usano energia rinnovabile.