venerdì, Aprile 25, 2025

I buchi neri ruotano più velocemente: ecco perché

Scoperta che i buchi neri supermassicci ruotano più velocemente del previsto, sfidando le teorie e aprendo nuove frontiere nell'astronomia.

Un gruppo di scienziati ha appena fatto una scoperta che potrebbe cambiarci completamente la visione dei buchi neri supermassicci. Grazie all’analisi dei dati raccolti dalla Sloan Digital Sky Survey, hanno notato che questi colossi cosmici ruotano a velocità molto più elevate di quanto avessimo immaginato. E se questo fosse solo l’inizio di una nuova comprensione del nostro universo?

 

Cosa accelera i buchi neri?

Fino a poco tempo fa, la teoria più accreditata era che i buchi neri supermassicci crescessero soprattutto grazie alla fusione di buchi neri più piccoli, un po’ come quando due galassie si scontrano. In teoria, queste fusioni non avvengono mai in modo perfetto, quindi la rotazione che ne derivava sarebbe dovuta essere piuttosto moderata e casuale. Ma i dati appena ottenuti raccontano una storia decisamente diversa. Quando i ricercatori hanno analizzato buchi neri risalenti a ben sette miliardi di anni fa, hanno scoperto che ruotano molto più velocemente di quanto ci si aspettasse. E non è tutto: i buchi neri più distanti, quindi anche più antichi, sembrano ruotare ancora più velocemente di quelli che troviamo vicino a noi.

Questo solleva una domanda interessante: come mai? Se la fusione di galassie non è l’unica spiegazione, cosa sta accadendo? Una delle ipotesi più plausibili è che l’accumulo di gas e polveri attorno ai buchi neri abbia fornito una spinta continua, accelerando la loro rotazione nel corso dei miliardi di anni. Immaginate un’enorme giostra cosmica che gira sempre più veloce con il passare del tempo, alimentata da materiali che le gravitano attorno.

Misurare la velocità di rotazione di un buco nero non è facile. Infatti, separare il movimento del buco nero da quello del disco di accrescimento che lo circonda è una sfida. Per questo, i ricercatori si sono concentrati sulla regione più vicina all’orizzonte degli eventi, il confine oltre il quale nulla, nemmeno la luce, può sfuggire.

Questa scoperta potrebbe davvero cambiare il modo in cui pensiamo all’evoluzione dei buchi neri e delle galassie. I prossimi passi? Studiare ancora più buchi neri per capire cosa c’è dietro queste incredibili velocità e come i buchi neri continuano a evolversi. La nostra comprensione dell’universo potrebbe presto subire un’altra grande rivoluzione.

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