L’avanzare della tecnologia porta con sé un lato negativo. Cybercriminali di tutto il mondo, usano metodi sempre più elaborati per proporre nuovi stratagemmi per frodare gli utenti. A tal proposito, la tecnica del “Man in the Middle” (MitM) risulta particolarmente insidiosa. Tale truffa permette ai cybercriminali di infiltrarsi nelle comunicazioni tra due parti e manipolare dati sensibili senza che nessuno se ne accorga. È ciò che è successo ad Alberto Bonu, avvocato romano, che ha perso 10 mila euro in un raggiro ben orchestrato.
Truffa MitM: ecco i dettagli sui pericoli che corrono gli utenti
Il meccanismo dietro tale attacco è tanto raffinato quanto subdolo. I truffatori si introducono nelle conversazioni via email tra aziende e clienti. In tal modo, alterano fatture e modificando gli IBAN dei destinatari. Così, i pagamenti finiscono su conti correnti fittizi, spesso intestati a prestanome, e spariscono nel nulla. Nel caso di Bonu, il denaro che doveva essere un anticipo per la ristrutturazione di un immobile è stato dirottato su un conto BNL di Brescia, apparentemente legato a una persona estranea al contratto originale.
Tale vicenda evidenzia non solo l’astuzia degli hacker, ma anche le vulnerabilità nei sistemi di controllo bancari. Nel frattempo, la polizia postale è al lavoro per identificare il titolare del conto di destinazione. In tal modo sarà possibile cercare di risalire ai responsabili del raggiro. Tale situazione mette in luce quanto sia indispensabile adottare misure preventive. Al fine di difendersi da truffe sempre più sofisticate. La digitalizzazione, pur offrendo enormi vantaggi, comporta rischi crescenti. Per questo motivo la prudenza diventa essenziale. Verificare con attenzione ogni dettaglio prima di un pagamento, proteggere i propri account con sistemi di sicurezza avanzati e mantenere un atteggiamento vigile di fronte a comunicazioni insolite sono ormai abitudini imprescindibili. Solo così è possibile sperare di restare un passo avanti rispetto ai criminali del web.