Può sembrare una scelta poco logica, eppure ho deciso di fare un downgrade. Dopo anni di utilizzo dell’iPhone 13 Pro Max, sono passato a un semplice iPhone 16. Per molti, lasciare un modello di punta per una versione standard sembra una follia, ma dopo qualche settimana di utilizzo ho trovato più di un motivo valido per non rimpiangere la mia decisione.
Il refresh rate a 60Hz? Nessun problema, sorprendentemente
Passare da un display 120Hz fluido a uno con 60Hz poteva sembrare una sfida, ma la verità è che dopo due giorni non me ne sono quasi accorto. Certo, scorrere tra le app lunghe può sembrare meno fluido, ma il cervello si abitua in fretta.
Non fraintendiamoci: nel 2024, l’assenza di un refresh rate più alto su un dispositivo che durerà fino alla fine del decennio è un insulto al progresso tecnologico. Ma, a conti fatti, non è una mancanza che incide così tanto nell’uso quotidiano.
L’Action Button? Meglio il vecchio interruttore
Quando Apple ha introdotto l’Action Button, pensavo che sarebbe stata una delle migliori aggiunte hardware. Mi sbagliavo.
Sul mio vecchio iPhone 13 Pro Max, potevo passare da silenzioso a suoneria senza nemmeno guardare il telefono. Ora, invece, devo premere un pulsante e contare le vibrazioni per capire in che modalità si trova. Non è proprio il massimo della comodità.
Un altro problema? Lo confondo sempre con il tasto del volume quando guardo video in modalità orizzontale. Insomma, non è un miglioramento, ma un passo indietro.
Il tasto Camera Control? Mai usato (quasi)
Ho scattato 155 foto e video a gennaio 2025. Sai quante volte ho usato il nuovo Camera Control Button? Quattro foto e un video.
Il problema? La posizione scomoda del tasto: troppo in basso quando il telefono è in verticale e troppo al centro quando lo si tiene in orizzontale. È più naturale scattare le foto come ho sempre fatto piuttosto che cambiare abitudini per un pulsante che non aggiunge reale praticità.
Apple Intelligence è ancora deludente
Il capitolo AI su iPhone è una delle più grandi delusioni. Le Writing Tools sono inutili, Genmoji e Image Playground sono divertenti per una mezz’ora, e la Visual Intelligence sembra più un esperimento che una funzione concreta.
L’integrazione di ChatGPT con Siri sembra più un rattoppo che un’innovazione, e Apple ha già dimostrato più volte di promettere grandi miglioramenti per poi deludere le aspettative. Difficile credere che Siri diventerà improvvisamente utile.
La sorpresa più grande? Le dimensioni del telefono
Dopo anni con un iPhone Pro Max, mi ero abituato alle dimensioni generose. Ma tornare a un telefono più compatto e leggero è stata una rivelazione.
Ho sacrificato qualche pollice di schermo e una batteria leggermente più capiente, ma il risultato è che passo meno tempo incollato al telefono, il che non è affatto male.
Una fotocamera in meno, ma nessun rimpianto
Sì, ho perso la fotocamera teleobiettivo, ma la modalità 2X con crop del sensore fa comunque un buon lavoro. Inoltre, le foto e i video dell’iPhone 16 sono leggermente migliori e la possibilità di scattare Live Photo e ritratti in contemporanea è un bel plus.
Ha senso fare un downgrade?
Dipende.
Ho fatto fatica ad abituarmi all’iPhone 16? Sì. Lo rimpiango? No.
Cambiare dispositivo dopo anni con un Pro Max mi ha fatto capire che non sempre seguire lo stesso schema è la scelta giusta. A volte, provare qualcosa di diverso può portare vantaggi inaspettati. E, se c’è una cosa che ho imparato, è che non bisogna restare prigionieri delle proprie abitudini.