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ChatGPT: i vantaggi dell’uso dell’AI in medicina

ChatGPT ChatGPT Il rapporto tra tecnologia e medicina sta subendo un’evoluzione sorprendente. Dall’utilizzo della robotica per eseguire interventi chirurgici con una precisione mai vista prima. Fino all’adozione di algoritmi di intelligenza artificiale per migliorare diagnosi e trattamenti. La sinergia tra tradizione medica e innovazione tecnologica sta ridefinendo il concetto stesso di cura. Ma quando si parla di AI e strumenti accessibili al grande pubblico, come chatbot avanzati, il discorso si complica. Sollevando interrogativi etici e scientifici. Un caso emblematico che sta catalizzando l’attenzione è quello di Alex. Un bambino affetto da una rara patologia che per anni era sfuggita alla diagnosi di molti specialisti. La madre ha deciso di inserire i sintomi del figlio su ChatGPT, scoprendo una possibile diagnosi. La sindrome del midollo ancorato.

ChatGPT diagnostica una malattia rara

L’intuizione di ChatGPT è stata successivamente confermata da un neurochirurgo. In tal modo, è stato possibile procedere con un intervento risolutivo. Suddetto episodio ha aperto un acceso dibattito sulla capacità dell’AI di supportare i medici. Soprattutto in casi complessi o rari

. Gli sviluppi recenti dimostrano che l’intelligenza artificiale è sempre più versatile. Ad esempio, in cardiologia, l’AI è già utilizzata per prevenire e diagnosticare patologi. Ciò con un’accuratezza impressionante.

La Società Italiana di Cardiologia ha evidenziato come l’AI può rilevare infarti con un’efficienza del 99%. Accelerando i tempi diagnostici di quattro volte. Dati importanti rispetto a quelli registrati dai metodi tradizionali. Inoltre, algoritmi avanzati stanno migliorando l’interpretazione di esami. Come elettrocardiogrammi, ecografie e risonanze magnetiche. Riducendo il margine di errore e, in alcuni casi, la mortalità.

Nonostante tali promesse, permangono ostacoli significativi. Come la mancanza di protocolli ufficiali per integrare l’AI nei percorsi clinici. In ogni caso, è chiaro che il futuro della medicina non sarà solo umano. Ma nemmeno esclusivamente tecnologico. La chiave sarà trovare un equilibrio, dove l’intelligenza artificiale non sostituirà mai il medico, ma lo affiancherà. Offrendo un supporto fondamentale per migliorare la qualità della cura, come accaduto con ChatGPT nel caso di Alex.

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Pubblicato da
Margareth Galletta