L’industria dell’intelligenza artificiale potrebbe presto assistere a una svolta a tutti gli effetti. OpenAI, una delle aziende leader nel settore, è vicina alla realizzazione del suo primo chip personalizzato per l’IA. Il design sarebbe ormai quasi completo, secondo quanto riportato da un’indiscrezione della CNBC. Infatti, i primi prototipi, potrebbero arrivare già nella prima metà dell’anno.
L’obiettivo di OpenAI è chiaro. Ovvero provare a ridurre la dipendenza da NVIDIA. La quale attualmente domina il mercato delle GPU per l’AI. Il processo di produzione del nuovo chip sarà affidato a TSMC e dovrebbe concludersi in circa 6 mesi. Si tratta di un’operazione complessa e costosa. Per accelerare i tempi, OpenAI potrebbe persino offrire un incentivo economico a TSMC. Però, se il primo tentativo non dovesse andare a buon fine, i piani dell’azienda potrebbero subire ritardi importanti.
Con OpenAI il mercato delle GPU sta per cambiare?
Il progetto è sviluppato in collaborazione con Broadcom e guidato da Richard Ho, responsabile della divisione hardware di OpenAI. Il nuovo processore si baserà sulla tecnologia a 3 nanometri di TSMC. In più utilizzerà un’architettura systolic array con memoria HBM. Ovvero una configurazione simile a quella adottata da NVIDIA per le sue GPU dedicate all’intelligenza artificiale. La produzione su larga scala è prevista per il 2026.
Insomma il dominio di NVIDIA potrebbe rischiare di vacillare. Ad oggi, l’azienda di Jensen Huang detiene una posizione dominante nel settore. In particolare grazie ai suoi chip che rappresentano la scelta principale per addestrare e utilizzare modelli IA. Ma un processore sviluppato su misura per le esigenze di OpenAI potrebbe rivoluzionare l’intero scenario.
Oltre a ridurre i costi, il nuovo chip garantirebbe un maggiore controllo su tutta la catena di produzione, dall’hardware al software. OpenAI potrebbe poi ottimizzare ogni componente del suo sistema IA senza dipendere da fornitori esterni. Almeno in una fase iniziale, il processore potrebbe essere destinato solo agli utilizzi interni. Ma, se le prestazioni si dimostreranno all’altezza, nulla esclude che in futuro possa rappresentare un’alternativa concreta alle GPU di NVIDIA.