Google Messaggi: il nuovo aggiornamento fa arrabbiare gli utenti, ecco perché

Chi utilizza Google Messaggi con due SIM ha sempre potuto scegliere rapidamente quale scheda usare direttamente dalla casella di scrittura, con un semplice tap sull’icona della SIM. Un metodo pratico e veloce, che permette di mantenere una preferenza per ogni contatto senza doverla selezionare ogni volta.

Ora, però, Google ha deciso di cambiare le carte in tavola. Nella versione beta 20250209_01_RC00.phone.openbeta_dynamic, il selettore SIM è stato rimosso dalla casella di composizione e spostato nei dettagli della conversazione o del profilo. Questo significa che, per cambiare SIM prima di inviare un messaggio, sarà necessario aprire un menu aggiuntivo, rendendo il tutto meno immediato.

Un’aggiunta che potrebbe creare più disagi che vantaggi

Per chi passa frequentemente da una SIM all’altra, il nuovo metodo potrebbe risultare scomodo. Certo, Google Messaggi continuerà a mostrare quale SIM è stata usata per ogni messaggio, evitando confusione, ma il cambiamento rende meno fluido un’operazione che prima richiedeva un solo tap.

Almeno per ora non sembra esserci un motivo dietro questa in attesa e odiata novità. Probabilmente Google ha un obiettivo che è quello di semplificare l’interfaccia riservata alla schermata di composizione, estromettendo dunque alcuni elementi visivi. Allo stesso tempo è chiaro che chi utilizza più di una scheda nel suo smartphone venga penalizzato.

Le alternative per gli utenti Dual SIM

Nonostante il cambio, gli utenti avranno ancora alcune opzioni per gestire l’invio dei messaggi:

• Impostare una SIM predefinita dalle impostazioni dell’app, così che i messaggi vengano sempre inviati con la stessa scheda;
• Attivare l’opzione “Chiedi ogni volta”, per ricevere un avviso prima di inviare ogni messaggio e selezionare manualmente la SIM da usare.

Se questa modifica dovesse essere confermata nella versione stabile di Google Messaggi, chi utilizza due numeri regolarmente dovrà adattarsi a un processo meno immediato, dimostrando ancora una volta come alcune innovazioni possano risultare più un ostacolo che un vero miglioramento.