domenica, Marzo 30, 2025

Riciclo delle batterie in Italia: obiettivi UE lontani anni luce

di Margherita Zichella
L'Italia è in grave ritardo nel riciclo delle batterie, con una raccolta del 37% contro il target UE del 63% per il 2027.

L’ultimo rapporto del Consorzio Erion sul riciclo delle batterie lancia un campanello d’allarme: l’Italia è in grave ritardo e, a meno di una svolta improvvisa, raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea sembra quasi impossibile.

 

Italia in ritardo sul riciclo delle batterie

Diamo un’occhiata ai numeri per capire meglio la situazione. Quando si parla di raccolta delle pile portatili esauste, l’Italia nel 2024 si è fermata a un misero 37% rispetto a quelle immesse sul mercato nei tre anni precedenti. Sembra tanto? Non proprio, se confrontato con gli altri Paesi europei. La Germania ha toccato il 50,7%, la Spagna il 44,6%, mentre la Francia svetta con un bel 56,8%, avvicinandosi al target UE del 63% fissato per il 2027.

E l’Italia? Beh, siamo parecchio indietro. Se vogliamo colmare il divario nei prossimi tre anni, servirà un impegno decisamente più concreto e strategie più efficaci.

“I dati parlano chiaro: c’è ancora tanta strada da fare e molte sfide da superare” afferma Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy. Secondo lei, serve una maggiore sensibilizzazione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. “Le nuove generazioni sono già più consapevoli: abbiamo incontrato migliaia di bambini in tutta Italia e visto nei loro occhi la voglia di fare la differenza. Questo ci dà speranza per il futuro” aggiunge.

Purtroppo, la situazione non sta migliorando. Nel 2024 Erion Energy ha raccolto 5.719 tonnellate di rifiuti di batterie, segnando un calo del 3% rispetto all’anno precedente. Non proprio il segnale che ci serviva per dire che le cose stanno andando per il verso giusto.

La buona notizia è che almeno il materiale raccolto è stato riciclato in modo efficace. Oltre 2.400 tonnellate di piombo, 1.400 tonnellate di ferro, 427 tonnellate di zinco e 42 tonnellate di alluminio sono state recuperate. E tutto questo ha evitato l’emissione di 1.100 tonnellate di CO2, con un risparmio di 2,8 milioni di kWh di energia e quasi un milione di metri cubi d’acqua.

Insomma, il sistema funziona… quando si riesce a raccogliere i rifiuti. Il problema è che l’Italia sta ancora arrancando e il tempo per recuperare stringe. Sarà il caso di darsi una svegliata?

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