Blue Origin si sta preparando a un nuovo tentativo con il suo razzo New Glenn, dopo un primo lancio che non è andato esattamente come sperato. L’azienda spaziale di Jeff Bezos punta alla tarda primavera per il secondo volo, cercando di correggere i problemi riscontrati a gennaio, quando il primo stadio del razzo non è riuscito a completare con successo la manovra di rientro.
New Glenn pronto a decollare entro la primavera
Durante la Commercial Space Conference di Washington, Dave Limp, amministratore delegato di Blue Origin, ha spiegato cosa è andato storto. A quanto pare, il guasto è stato causato da un malfunzionamento del sistema propulsivo che ha impedito ai motori di ricevere il carburante necessario per la riaccensione. Un problema che ha compromesso il rientro controllato del booster, con la perdita della telemetria circa otto minuti dopo il decollo.
Nonostante l’inconveniente, Blue Origin non sembra preoccuparsi troppo. L’azienda sta già lavorando al secondo booster e Limp è convinto che le modifiche da apportare siano minime. Il piano è rimanere nei tempi e lanciare il nuovo volo entro la fine della primavera.
Per ora, non è ancora chiaro quale sarà il carico utile del prossimo lancio. L’azienda sta valutando diverse opzioni, ma considerando che i primi tre voli sono classificati come test, è possibile che a bordo ci sia solo un simulatore di massa, invece di un vero carico commerciale.
Oltre al New Glenn, Blue Origin sta portando avanti il progetto Blue Moon, un lander lunare robotico che potrebbe diventare il più grande veicolo mai atterrato sulla Luna. Il Mark 1, infatti, è progettato per trasportare fino a tre tonnellate di carico e servirà come base di sviluppo per una futura versione destinata alle missioni umane.
Blue Origin e la corsa alla Luna
Secondo Limp, la corsa alla Luna è più importante che mai. L’amministratore delegato ha sottolineato come gli Stati Uniti non possano permettersi di essere battuti da altre nazioni in questa nuova era di esplorazione spaziale.
Oltre alla Luna, Blue Origin ha anche un occhio puntato su Marte. L’azienda è tra quelle selezionate dalla NASA per studiare possibili strategie per la missione Mars Sample Return. Le tecnologie sviluppate per Blue Moon potrebbero rivelarsi fondamentali per il futuro dell’esplorazione del Pianeta Rosso, anche se serviranno ulteriori innovazioni per affrontare le sfide di un viaggio così lungo e complesso.