Gli asteroidi si trovano nella fascia principale tra Marte e Giove. Presentano una composizione spettrale sorprendentemente simile a quella delle angriti. Un raro gruppo di meteoriti noti per la loro antichità e la composizione mineralogica. Le angriti sono ricche di olivina e presentano un’elevata concentrazione di isotopi di ossigeno, magnesio e cromo. Caratteristiche che indicano la loro origine nelle regioni interne del sistema solare. Il loro studio fornisce indizi preziosi sulle condizioni ambientali esistenti nei primi milioni di anni dopo la formazione del Sole
.Il team di ricerca ha condotto un’analisi approfondita. Ciò comparando gli spettri di dieci angriti conosciute con quelli di 712 asteroidi documentati. La tecnica di spettroscopia UV-Vis-NIR ha permesso di identificare i materiali presenti. Per poi studiare il modo in cui essi assorbono e riflettono la luce a diverse lunghezze d’onda. Il risultato più significativo è stato il riscontro della straordinaria somiglianza tra (246) Asporina e il meteorite NWA 10463. Suggerendo che Asporina possa essere un frammento del corpo progenitore delle angriti.
Gli scienziati ipotizzano che tale corpo progenitore sia stato distrutto durante le tumultuose fasi iniziali. Ovvero quando impatti violenti e instabilità gravitazionali hanno modellato la struttura del nostro sistema planetario. Alcuni esperti suggeriscono che potrebbero esistere molti altri frammenti più piccoli con caratteristiche mineralogiche simili. Troppo piccoli per essere rilevati con le attuali tecnologie. Tale scoperta apre nuove prospettive nello studio della formazione dei pianeti. Insieme alla loro evoluzione. Studi futuri potrebbero includere missioni spaziali dedicate all’analisi diretta della composizione chimica di tali asteroidi, contribuendo a risolvere alcuni dei misteri ancora irrisolti sulla nascita del sistema planetario.