lunedì, Marzo 24, 2025

Idrogel: nuove opzioni per proteggere gli astronauti

Gli astronauti potrebbero essere presto tutelati dalle radiazioni grazie all'uso di un idrogel spaziale. Ecco i dettagli.

di Margareth Galletta

idrogelLa sicurezza degli astronauti nelle missioni spaziali è una delle sfide più complesse. Sono tanti i progressi ottenuti in tale campo. Eppure, fino ad ora, la protezione dalle radiazioni cosmiche resta una questione irrisolta. A tal proposito, un’importante svolta potrebbe arrivare dal Polymer Chemistry and Biomaterials Group (PBM) dell’Università di Ghent. Qui un team di ricercatori ha sviluppato un innovativo idrogel. Quest’ultimo è in grado di offrire una schermatura efficace contro le radiazioni.

Dettagli sul nuovo idrogel ideato per la protezione degli astronauti

Tale materiale si basa su un polimero super-assorbente avanzato (SAP). Quest’ultimo riesce a trattenere centinaia di volte il proprio peso in acqua. L’idrogel è in grado di mantenere l’acqua in uno stato solido e stabile. In tal modo si eliminano i rischi legati all’uso dell’acqua liquida. In microgravità, infatti, quest’ultima potrebbe comportare seri problemi di sicurezza. A causa del suo movimento incontrollato.

L’importanza di tale innovazione è evidente. Soprattutto se si considera il livello di esposizione per gli astronauti alle radiazioni cosmiche. Sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), essi assorbono circa 72 millisievert (mSv) in sei mesi. Una dose che sulla Terra si accumulerebbe in anni. Per missioni più ambiziose, come quelle verso Marte, l’esposizione potrebbe superare i 1.000mSv in tre anni. Con rischi gravissimi per la salute umana.

L’acqua è già nota per essere un ottimo scudo contro le radiazioni grazie alla sua alta densità di idrogeno. Eppure, la sua gestione in ambiente spaziale ha sempre rappresentato una sfida. Il nuovo idrogel risolve tali problemi. Combinando l’efficacia dell’acqua con la stabilità della solidità. Inoltre, con i moderni sistemi di stampa 3D, il materiale può essere modellato su misura. Così da rivestire le pareti delle navicelle o le tute spaziali. Se l’innovazione riuscirà a superare i test in condizioni reali, e le sfide che comporta il suo utilizzo, potrebbe rivoluzionare la sicurezza dei viaggi spaziali.

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