Il malware, denominato “Spyrtacus” da Lookout, anche se non particolarmente avanzato dal punto di vista tecnologico, aveva un chiaro scopo di sorveglianza governativa. Coerente con il modello di business di SIO, che opera nel settore dell’intelligence digitale
. Le sue capacità includevano l’accesso alle chat di WhatsApp, Signal e Facebook Messenger, la sottrazione della rubrica telefonica e degli elenchi di contatti. L’attivazione delle fotocamere per registrare video in segreto e la registrazione di telefonate. Insieme ai suoni ambientali ottenuti tramite il microfono dello smartphone.Il governo italiano non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda. A tal proposito, gli esperti ritengono altamente probabile che tali applicazioni siano state utilizzate dalle forze dell’ordine per operazioni di monitoraggio. L’efficacia dei sistemi di sicurezza di Google, però, ha limitato la diffusione del malware. Secondo l’azienda di Mountain View, infatti, chi scarica solo dal Play Store è al sicuro da Spyrtacus da almeno due anni. Tale episodio solleva interrogativi sulla sicurezza online delle applicazioni. Inoltre, mette in evidenza, ancora una volta, la necessità di un controllo più rigoroso sulle attività di cybersicurezza. Opzioni che risultano necessarie per difendersi da attacchi spyware come Spyrtacus.