L’intelligenza artificiale è definita come la tecnologia del secolo, paragonabile a quello che è stato Internet per il XX secolo.
Da quando l’AI ha fatto il suo esordio ha letteralmente rivoluzionato tutto il mondo tecnologico, tanto da integrarsi perfettamente in diversi sistemi, come ad esempio l’integrazione di ChatGPT su WhatsApp, e molto altro.
Come qualsiasi tecnologia, l’intelligenza artificiale verrà sicuramente perfezionata man mano e resa sempre più completa, grazie all’aggiunta di nuove funzioni che renderanno l’esperienza dell’utente sempre migliore.
Se prima le intelligenze artificiali si imitavano a una ricerca tradizionale, raccogliendo delle informazioni da alcune fonti, con l’avanzare di questi strumenti si possono ottenere delle ricerche più approfondite e mirate.
Questo nuovo strumento utilizzato dall’intelligenze artificiali è il Deep Research.
Anche Perplexity utilizza il Deep Research
Perplexity è un famoso motore di ricerca che si basa proprio sull’intelligenza artificiale e che risponde a domande di qualsiasi tipo poste dagli utenti.
Dopo Google Gemini e ChatGPT, anche Perplexity utilizza lo strumento di Deep Research.
Il Deep Research è davvero un ottimo strumento perché permette a Perplexity di migliorare le sue risposte, offrendo dei ragionamenti decisamente più complessi e dettagliati agli utenti.
Prima di rispondere a una domanda l’intelligenza artificiale valuta molte più fonti rispetto al passato e dunque viene elaborata una risposta in tempi leggermente più lunghi.
Inoltre, sarà possibile anche salvare i dati che vengono forniti dall’intelligenza artificiale per essere poi condivisi.
Secondo dei dati forniti dalla stessa Perplexity, questo strumento ha ottenuto il 21,1% nella scala di accuratezza di Humanity’s Last Exam.
Il nuovo strumento dell’intelligenza artificiale, Deep Research, risulta dunque essere estremamente utile, ma al contempo solleva degli interrogativi sul futuro.
Ci sono infatti dei rischi concreti che si tenda a dare per corrette le risposte e i dati forniti dalle intelligenze artificiali, senza approfondire se all’interno del testo ci siano degli errori o meno.