I sensori tradizionali si basano sulla fisica classica. Possono essere influenzati da fattori esterni come il rumore termico o le imperfezioni dei materiali. I nuovi dispositivi quantistici, invece, riescono a percepire variazioni minime nei campi gravitazionali, magnetici o nelle accelerazioni. Uno degli ostacoli
all’ottimizzazione dei sensori quantistici risiede nella gestione del movimento degli atomi all’interno di tali sistemi. Quest’ultimi, infatti, devono essere controllati con estrema precisione. Ciò per evitare riflessioni indesiderate. Quest’ultime, infatti, potrebbero compromettere l’accuratezza stessa delle misurazioni.Uno degli aspetti importanti di tale metodo è la sua compatibilità con le attuali configurazioni sperimentali. Quest’ultime si basano sulla diffrazione di Bragg di ordine superiore. Ciò significa che può essere facilmente implementato nei sensori quantistici già esistenti. Senza necessità di complesse modifiche strutturali. Le potenziali applicazioni di tale innovazione sono molteplici. Ciò potrebbe portare ad una nuova generazione di dispositivi di misurazione ultraprecisi.
I risultati di tale studio sono stati pubblicati su una prestigiosa rivista scientifica. Hanno già scatenato grande interesse all’interno della comunità accademica. Gli scienziati sono speranzosi riguardo lo sviluppo della loro scoperta. Quest’ultima può fornire una base solida per futuri sviluppi per la meccanica quantistica. Contribuendo così a rivoluzionare l’intero settore.