Continuano i controlli sulle grandi aziende tech degli Stati Uniti. A tal proposito, L’Unione Europea ha annunciato che continuerà le sue indagini antitrust contro Apple, Meta e Google. Ciò applicando rigorosamente il Digital Markets Act (DMA). Al fine di garantire un mercato digitale più equo e concorrenziale. Secondo la commissaria europea alla concorrenza, Teresa Ribera, le regole europee non possono essere soggette a interferenze esterne. L’indagine avviata lo scorso anno ha già individuato diverse aree di potenziale violazione del DMA.
L’UE continua le sue indagini antitrust
Tra le principali criticità segnalate nei confronti di Apple, figurano le restrizioni imposte agli sviluppatori sull’uso di sistemi di pagamento alternativi all‘App Store. Insieme al mancato supporto adeguato ai browser di terze parti e una struttura tariffaria considerata non conforme. Meta, dal canto suo, è accusata di politiche discriminatorie nel trattamento dei dati pubblicitari. Mentre Google è sotto la lente per la gestione della ricerca online e della pubblicità. L’eventuale mancato adeguamento a tali normative potrebbe portare a sanzioni importanti. Con multe che possono raggiungere il 10% del fatturato annuo globale delle aziende coinvolte. Le decisioni effettive sono previste per i prossimi mesi. Si prevede che possano avere un impatto rilevante sul modello di business delle Big Tech nel mercato europeo.
Allo stesso tempo, crescono le tensioni commerciali tra UE e Stati Uniti. A tal proposito, è emblematico l’annuncio di nuove tariffe del 25% su acciaio e alluminio da parte dell’amministrazione Trump. Decisione che ha scatenato la reazione di Bruxelles. Quest’ultima ha minacciato contromisure su beni strategici. Tale braccio di ferro potrebbe ulteriormente complicare le relazioni economiche transatlantiche. Le battaglie regolatorie tra UE e Big Tech sono solo all’inizio, ma una cosa è chiara: Bruxelles non ha intenzione di fare passi indietro. La lotta per un mercato digitale più equo e trasparente continua. A tal proposito, le multinazionali dovranno adeguarsi alle nuove regole se vorranno operare senza ostacoli nel mercato europeo.