Negli ultimi tempi, DeepSeek, il chatbot AI cinese, è finito al centro di un vero e proprio polverone. Se all’inizio aveva attirato l’attenzione per le sue funzionalità avanzate, ora il dibattito si è spostato su un tema ben più delicato: la gestione dei dati degli utenti. L’Italia ha già deciso di bloccarlo, gli Stati Uniti stanno valutando se vietarlo sui dispositivi governativi e, nelle ultime ore, anche la Corea del Sud ha scelto di metterci un freno.
Il chatbot DeepSeek tra divieti e dubbi sulla sicurezza
La Commissione per la protezione delle informazioni personali (PIPC) coreana ha infatti sospeso il download dell’app dagli store digitali, almeno fino a quando non sarà chiaro se DeepSeek rispetta le normative sulla privacy del Paese. Il problema principale? Il chatbot sembra trasferire i dati degli utenti sudcoreani a ByteDance, la stessa azienda dietro TikTok, un dettaglio che non è certo passato inosservato.
Va detto che il blocco riguarda solo il download dell’app: chi l’ha già installata può continuare a usarla, e la versione web è ancora accessibile. Tuttavia, le autorità coreane consigliano di non inserire dati personali o sensibili, almeno per ora. Una precauzione che lascia intendere quanto la situazione sia seria.
DeepSeek, da parte sua, ha cercato di rimediare. Ha nominato un rappresentante locale in Corea del Sud e ammesso candidamente di non conoscere a fondo le leggi sulla privacy del Paese. Nel frattempo, ha fatto sapere di essere pronta a collaborare con le autorità per trovare una soluzione.
Ma la Corea del Sud non è la sola ad aver preso provvedimenti. Già da inizio mese, diverse agenzie governative coreane, tra cui il Ministero del Commercio e la polizia, avevano bloccato l’accesso a DeepSeek sui dispositivi ufficiali. Anche Taiwan ha recentemente vietato l’uso del chatbot negli uffici governativi, sempre per timori legati alla sicurezza dei dati.
Insomma, la situazione si sta facendo sempre più complicata per DeepSeek. Se l’azienda non rivedrà le sue politiche sulla privacy, è probabile che altri Paesi seguiranno l’esempio e prenderanno misure simili.