Mark Montierth, vicepresidente e direttore generale della Mobile Business Unit di Micron, ha sottolineato l’importanza di tale partnership. Ha dichiarato che il portafoglio mobile di Micron è stato ottimizzato per garantire prestazioni elevate e consumi ridotti. Elementi chiave per supportare la prossima generazione di smartphone AI-driven. Secondo Montierth, Samsung sta ridefinendo il concetto di smartphone AI, offrendo esperienze utente più personalizzate e contestualizzate con memorie all’avanguardia.
Eppure, l’azienda sudcoreana potrebbe non essere completamente soddisfatta
di tale decisione. Affidarsi a un fornitore esterno per memorie così cruciali nei dispositivi Galaxy rappresenta un’anomalia rispetto alla consueta strategia dell’azienda. Samsung, infatti, ha sempre cercato di integrare componenti sviluppati in-house. Il motivo riguarda i problemi riscontrati da Samsung nel mantenere basse le temperature dei suoi chip LPDDR5X. Nello specifico, nel passaggio di processo produttivo da 13 a 12 nm.Se tale ipotesi fosse confermata, la collaborazione con Micron potrebbe essere soltanto una soluzione temporanea. Destinata, dunque, a ridursi una volta che Samsung riuscirà a superare le difficoltà produttive. Ciò potrebbe significare che, nelle future versioni del Galaxy S25 o nei prossimi modelli di punta, si tornerà a utilizzare prevalentemente memorie prodotte internamente. In ogni caso, l’adozione delle memorie Micron sui Galaxy S25 segna un momento importante per l’industria tecnologica. Quanto sta accadendo dimostra come anche i giganti del settore debbano talvolta affidarsi alla concorrenza per garantire la migliore qualità ai propri dispositivi.