sabato, Marzo 29, 2025

Meta al centro di una nuova disputa legale: riguarda file pirata

Con una recente dichiarazione Meta nega di aver condiviso file pirata. Ecco i dettagli della nuova controversia legale.

di Margareth Galletta
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Meta è di nuovo sotto i riflettori a causa di una recente controversia legale. Quest’ultima sta sollevando interrogativi sull’uso di contenuti protetti da copyright. Dati utilizzati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. L’azienda si trova ad affrontare una causa intentata da un gruppo di autori di fama internazionale. I quali la accusano di aver scaricato illegalmente libri protetti da diritti d’autore attraverso il protocollo torrent. Secondo le accuse, Meta avrebbe utilizzato piattaforme di pirateria come LibGen e Z-Library per ottenere un vasto dataset di libri. Quest’ultimi sarebbero poi stati usati per migliorare le capacità linguistiche dei suoi modelli di AI. Gli autori coinvolti sostengono che tale ciò rappresenta una violazione palese del diritto d’autore e del California Computer Data Access and Fraud Act (CDAFA).

Meta sotto accusa: ecco cosa è successo

L’azienda nega di aver commesso un’infrazione, facendo leva su una distinzione tecnica nel funzionamento del protocollo torrent. Meta afferma di aver adottato misure per ridurre al minimo il “seeding“. Ovvero la condivisione dei file scaricati con altri utenti. Inoltre, sostiene che senza prove concrete di tale attività, le accuse di distribuzione illecita non possano reggere in tribunale. Alcune comunicazioni interne di dipendenti Meta, però, suggeriscono il contrario. In particolare, un messaggio del ricercatore Frank Zhang rivela che l’azienda avrebbe deliberatamente evitato di usare i server di Facebook per scaricare i dataset. Ciò nel tentativo di nascondere la propria attività.

L’esito di tale battaglia legale potrebbe avere implicazioni importanti per l’intero settore dell’intelligenza artificiale. Se la corte dovesse ritenere Meta responsabile, si aprirebbe un precedente. Quest’ultimo potrebbe, in futuro, limitare la capacità delle big tech di accedere a contenuti online senza un’esplicita autorizzazione da parte dei detentori dei diritti. Nel frattempo, l’industria osserva con attenzione quello che accadrà con Meta. Ciò con la consapevolezza che le decisioni prese in suddetto caso potrebbero ridefinire il modo in cui i dati vengono raccolti ed utilizzati.

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