L’incontro tra Donald Trump e Tim Cook ha segnato un nuovo capitolo per la strategia industriale di Apple. Secondo il presidente degli Stati Uniti, l’azienda ha deciso di ridurre la sua dipendenza dalla produzione estera. Il motivo? Investire di più sul territorio americano. Trump ha rivelato che Apple avrebbe già fermato due progetti di stabilimenti in Messico, preferendo spostare parte della produzione negli USA. Tale decisione, per il presidente, è motivata anche dall’intenzione dell’azienda di evitare i dazi imposti dalla sua amministrazione.
La promessa di Cook cambierà davvero l’industria americana e la strategia di Apple?
L’annuncio di Trump rappresenta una svolta nelle politiche di Apple. La quale, negli ultimi decenni, ha affidato gran parte della sua produzione a stabilimenti cinesi e messicani. Ad ogni modo, è importante ricordare che non sono ancora arrivate conferme ufficiali da parte dell’azienda. Ciò dunque non fa che alimentare dubbi sulla reale portata degli investimenti.
Secondo le parole del presidente, Cook avrebbe promesso centinaia di milioni di dollari per nuove infrastrutture negli Stati Uniti. La cifra, però, è ancora lontana dagli investimenti miliardari che sarebbero necessari per un ritorno assoluto della produzione sul suolo americano.
Non è la prima volta che Trump parla di un accordo con Apple per il rilancio della produzione negli Stati Uniti. Già nel 2017, durante il suo primo mandato, egli aveva annunciato la costruzione di tre grandi stabilimenti dell’ azienda in America. Ma quel progetto non si è mai concretizzato. Anzi, nel corso degli anni, Cupertino ha negato di aver mai preso in considerazione un piano simile.
Prospettive future e dubbi a riguardo
Questa volta, però, la situazione potrebbe essere diversa. Trump è tornato alla guida del Paese con una politica economica ancora più orientata al protezionismo. La Silicon Valley in passato ha mantenuto un rapporto complicato con lui. Eppure ora sembra essere più disponibile a collaborare. Tim Cook, infatti, ha partecipato alla cerimonia di insediamento di Trump e ha effettuato una donazione personale di un milione di dollari a suo favore.
Ad ogni modo, nonostante i segnali di avvicinamento tra Apple e l’amministrazione Trump, restano ancora molte domande. La società dipende ancora fortemente dalla Cina, sia per la produzione che per la vendita dei suoi prodotti. Senza considerare che il ritorno della manifattura negli USA richiederebbe costi enormi e una trasformazione radicale del modello produttivo finora adottato.