Più volte abbiamo sentito parlare di persone che grazie al loro Apple Watch hanno avuto modo di salvarsi la vita. Stavolta è toccato a Mike Gomez, che grazie a una semplice notifica al polso ha scoperto di essere in serio pericolo.
Dall’allenamento alla diagnosi: il ruolo chiave dell’Apple Watch
Mike indossava l’Apple Watch come tanti altri: per contare le calorie bruciate durante gli allenamenti e tenere traccia dei progressi. Nulla di strano. Ma con l’arrivo del 2025, qualcosa ha iniziato a cambiare. Il suo orologio ha cominciato a inviargli notifiche insolite, segnalando anomalie nella frequenza cardiaca.
All’inizio Mike ha pensato a un errore o a una semplice anomalia passeggera. Ma poi le notifiche si sono fatte più frequenti e precise. Proprio da qui si è capito che il suo cuore era in fibrillazione atriale, ovvero presentava battiti irregolari che diventavano frequentemente molto veloci. Questo è stato dunque un chiaro campanello d’allarme.
La fibrillazione atriale è subdola: a volte si percepisce come un battito “sfarfallante”, altre volte non dà alcun sintomo evidente. Eppure, secondo l’American Heart Association, colpisce oltre cinque milioni di americani e può causare ictus, infarti e persino insufficienza cardiaca se non trattata in tempo.
Il gesto che ha salvato la vita
Invece di ignorare gli avvisi, Mike ha deciso di fidarsi del suo Apple Watch e ha fissato un appuntamento con il medico. Ed è stata la scelta migliore che potesse fare. È stata necessaria a quel punto una visita specialistica che ha portato al verdetto: fibrillazione atriale in stato avanzato. Ci sarebbe dunque stato il rischio di subire un ictus fatale secondo il medico.
Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo, Mike ha ricevuto le cure necessarie. Questo dunque è l’ennesimo caso in cui un dispositivo, seppur non di tipo medico, riesce a salvare la vita ad una persona. Il consiglio dunque è sempre quello di utilizzarne uno per evitare problemi.