La fusione tra Fastweb e Vodafone segna un’importante svolta per il mercato italiano delle telecomunicazioni. Nel 2025 inizierà il passaggio degli utenti Fastweb Mobile alla rete Vodafone. Il tutto con un processo che si concluderà nel 2026. L’operazione nasce dall’acquisizione di VodafoneItalia da parte di Swisscom, già proprietaria di Fastweb, ufficializzata a inizio anno.
Nel corso del 2025, i marchi Fastweb, Vodafone e Ho continueranno a operare separatamente. Senza cambiamenti immediati per i clienti. Le SIM Fastweb però inizieranno gradualmente a migrare sulla rete Vodafone, sostituendo l’attuale connessione con Tim e WindTre. Questo passaggio avverrà in automatico e senza necessità di intervento da parte degli utenti. La qualità della rete ne beneficerà, garantendo maggiore stabilità e velocità di connessione.
Il 2026 sarà quindi l’anno della svolta. Le prime offerte convergenti entreranno in scena. Combinando servizi di telefonia fissa e mobile con nuove proposte legate a internet ultraveloce. Oltre che sicurezza informatica, pagamenti smart ed energia. L’obiettivo infatti è quello di provare a costruire un operatore unico. Una realtà che sia in grado di offrire soluzioni integrate per famiglie e imprese.
Con la fusione, Fastweb e Vodafone diventeranno il principale operatore mobile italiano. Presentano infatti oltre 20 milioni di linee mobili e 5,6 milioni di linee fisse attive. Il 5G, già disponibile per il 75% della popolazione, raggiungerà il 79% entro il 2025 e il 90% nel 2030. Anche la fibra ottica subirà un’espansione notevole. Passando dal 55% di copertura nel 2024 al 65% nel 2025, per poi arrivare al 90% entro il 2030.
Nel 2027 la fusione sarà pienamente operativa e i servizi saranno offerti attraverso un’unica rete di vendita. I clienti potranno accedere a pacchetti sempre più completi. Insieme ad offerte che includeranno connessione, energia e strumenti digitali avanzati. Resta però l’incognita dei prezzi. Poiché da un lato la fusione permetterà di ottimizzare i costi con risparmi stimati in 600milioni all’anno. Ma dall’altro la minore concorrenza potrebbe portare ad un aumento delle tariffe.