
Google Pixel
Google ha deciso di limitare la frequenza di aggiornamento del display sui modelli Pixel destinati alle demo nei negozi. Questa modifica ha sollevato alcune discussioni tra gli utenti, che hanno notato una differenza di fluidità rispetto ai dispositivi acquistabili sul mercato.
Una scelta per preservare la batteria dei dispositivi demo
La decisione di Google sembra legata alla necessità di prolungare la durata della batteria degli smartphone Pixel esposti nei punti vendita. Limitando la frequenza di aggiornamento, il consumo energetico si riduce, permettendo ai dispositivi di rimanere accesi più a lungo senza necessità di ricariche frequenti.
I modelli Pixel più recenti supportano una frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, garantendo animazioni fluide e un’esperienza di utilizzo ottimale. Tuttavia, sui dispositivi demo, Google ha abbassato il refresh rate, portandolo probabilmente a 60 Hz o 90 Hz per ottimizzare il consumo energetico.
La discussione è emersa su alcuni forum online e tra gli appassionati di tecnologia, che hanno notato una differenza di fluidità tra i dispositivi demo e quelli acquistabili. Alcuni utenti, dopo aver provato i Pixel nei negozi, hanno riscontrato una minore reattività dello schermo, chiedendosi se il problema fosse legato a un difetto hardware o a una configurazione software diversa. Il colosso di Mountain View non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale, ma i test effettuati da alcuni esperti confermano la riduzione della frequenza di aggiornamento sui modelli demo.
Google non è l’unica azienda a modificare le impostazioni dei dispositivi demo nei negozi. Molti produttori, tra cui Samsung e Apple, adottano strategie simili per limitare il consumo energetico e garantire che i dispositivi rimangano accesi per tutta la giornata senza interruzioni.
Questa scelta, tuttavia, potrebbe influenzare l’impressione degli utenti che testano il prodotto prima dell’acquisto. Un refresh rate inferiore potrebbe far apparire lo smartphone meno fluido rispetto alla sua reale esperienza d’uso.
Chi acquista un Pixel non avrà alcuna limitazione sulla frequenza di aggiornamento, che rimarrà impostata sui valori massimi supportati dal dispositivo. Tuttavia, chi prova lo smartphone in negozio potrebbe avere un’impressione diversa rispetto all’esperienza reale.
Questa scelta di Google potrebbe essere rivista in futuro, magari introducendo un’opzione che permetta ai rivenditori di regolare la frequenza di aggiornamento in base alle esigenze.