La tecnologia sviluppata da ENEA permette di generare biochar in modo efficiente. Ciò utilizzando i gas di sintesi derivanti dalla sua produzione per scopi energetici. Suddetto ciclo virtuoso consente di ridurre gli sprechi e massimizzare il valore dei residui agricoli. Presso il Centro Ricerche ENEA di Trisaia (Matera), il biochar viene prodotto sia in laboratorio che a livello pilota. Per poi essere testato in diversi ambienti di coltivazione della vite. Le sperimentazioni hanno evidenziato che l’impiego del biochar non solo migliora la qualità del suolo
, ma agisce positivamente anche sul microbioma. Tale processo influenza in modo benefico la crescita e la resistenza delle piante. Grazie a tale innovazione, i vigneti risultano più resilienti alle malattie e agli stress ambientali. Fattore che riduce la necessità di fertilizzanti chimici e pesticidi.A commentare tale intervento è stata Fiammetta Alagna, ricercatrice del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili di ENEA e responsabile del progetto. Ha sottolineato che i risultati ottenuti sono promettenti. L’analisi del ciclo di vita del biochar ha, inoltre, confermato il suo ruolo chiave nel sequestro del carbonio. L’applicazione del biochar in viticoltura potrebbe migliorare la salute dei suoli. Insieme alla produttività stessa delle viti. Inoltre, potrebbe offrire un modello replicabile per altre coltivazioni. Contribuendo anche alla riduzione dell’impronta ecologica del settore vitivinicolo.