Un aspetto controverso riguarda la recente dichiarazione di Liesyl Franz, in un discorso ufficiale. La vice assistente segretario per la cybersicurezza internazionale ha citato solo Cina e Iran come principali pericoli, senza menzionare la Russia. Anche la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency
(CISA) ha seguito tale linea. Omettendo la Russia dalle sue più recenti analisi di rischio.A tal proposito, gli analisti della CISA sono stati informalmente istruiti a non focalizzarsi più sulle minacce russe. Tale decisione potrebbe avere implicazioni significative sulla sicurezza nazionale. Ciò considerando che in passato la Russia è stata responsabile di numerosi attacchi informatici contro infrastrutture statunitensi. Gli esperti di sicurezza temono che tale politica possa compromettere la capacità degli Stati Uniti di difendersi.
Nel frattempo, la portavoce del DHS, Tricia McLaughlin, ha rassicurato che lo Stato rimane vigile su tutti i pericoli. Compresi quelli che arrivano dalla Russia. Eppure, il taglio di personale specializzato e il cambiamento delle priorità potrebbero esporre il Paese a rischi maggiori. In un contesto geopolitico sempre più incerto, la cybersicurezza gioca un ruolo cruciale nella protezione degli interessi nazionali. Resta da vedere se tale nuova strategia rappresenterà un passo avanti nella gestione dei pericoli informatici o se, al contrario, lascerà gli Stati Uniti più vulnerabili.