BYD tende la mano a Tesla in un appello che può cambiare l’industria automobilistica. Il nemico comune? Il motore endotermico. Stella Li, vicepresidente di BYD, lo ha dichiarato senza esitazione durante un’intervista al Financial Times. A suo avviso, l’unico modo per accelerare la transizione verso l’elettrico è unire le forze. Certo, oggi sul mercato sono rivali, con BYD che ha superato i 4 milioni di auto consegnate lo scorso anno, puntando a diventare leader mondiale entro il 2025, proprio davanti a Tesla. Ma, nonostante questa competizione, Li sembra fiduciosa che una collaborazione possa abbattere barriere e far progredire il settore a una maggiore velocità.
Il mercato europeo non sta crescendo come previsto nel campo dell’elettrico, ormai chiaro da tempo. Per questo, BYD sta adattando la sua strategia, inserendo più veicoli ibridi Plug-in, mentre si prepara al lancio di Denza in Europa. Ma la domanda che sorge spontanea è: una vera rivoluzione è possibile solo con la concorrenza? Li non sembra pensarla così, anzi, vede una possibilità di alleanza con Tesla, per sfidare l’intero comparto delle auto tradizionali.
La BYD ha spinto il suo discorso oltre, sottolineando che la Cina è disposta a condividere tecnologie chiave, non solo sui veicoli elettrici, ma anche su quelli a guida autonoma. La percezione che l’Occidente ha della Cina è distorta, ha detto, evidenziando come il governo cinese sia più “aperto” di quanto si pensi. Secondo Li, Pechino rappresenta oggi un terreno fertile per l’innovazione e sta esortando le aziende straniere a guardare con fiducia a questo mercato.
Le auto elettriche, afferma Li, non sono solo una questione di ambiente. Sono semplicemente migliori. Più smart, più sicure, più efficienti. Nonostante le tensioni politiche, con Trump che ha imposto tariffe del 100% sulle auto cinesi, Li non sembra preoccupata. La transizione verso l’elettrico prosegue inarrestabile, e non importa quante barriere si cerchino di erigere. Ma sarà davvero così? La concorrenza può trasformarsi in alleanza? Quello che sembra certo è che, per BYD, il futuro appartiene a chi è disposto a collaborare, superando non solo i confini geografici ma anche quelli del pregiudizio.