Immagina di lanciare una sonda nello spazio e poi lasciarla vagare nel vuoto cosmico per anni. Sembra una follia, vero? Eppure, è proprio così che funziona l’esplorazione spaziale. La sonda Europa Clipper, diretta verso una delle lune di Giove, sta facendo un viaggio tutt’altro che lineare: il 1° marzo ha sfruttato un piccolo aiutino gravitazionale da Marte per rimettersi in carreggiata.
Come Europa Clipper sfrutta la gravità di Marte
Niente manovre spettacolari o motori accesi al massimo, solo pura strategia spaziale. Passando a 884 chilometri dalla superficie del Pianeta Rosso, la sonda ha usato la gravità marziana per curvare la sua traiettoria senza sprecare carburante. Prima di questo incontro ravvicinato, sfrecciava a 24,5 chilometri al secondo rispetto al Sole; ora si è leggermente “calmata” e viaggia a 22,5 chilometri al secondo. Una differenza che può sembrare minuscola, ma nello spazio è tutto calcolato al millimetro.
E questa è solo la prima tappa del viaggio. Nel dicembre 2026, Europa Clipper tornerà dalle nostre parti per un’altra spinta gravitazionale, questa volta dalla Terra. Questo secondo passaggio sarà fondamentale, perché la lancerà definitivamente verso il sistema di Giove, dove arriverà nel 2030.
Ma perché tutta questa attenzione per Europa, la luna ghiacciata di Giove? Sotto la sua superficie di ghiaccio spesso chilometri, potrebbe nascondersi un enorme oceano d’acqua, e dove c’è acqua, potrebbero esserci anche condizioni favorevoli alla vita. Nessuno si aspetta di trovare pesci alieni che nuotano sotto il ghiaccio, ma gli scienziati vogliono capire se questo mondo lontano abbia mai ospitato (o possa ancora ospitare) qualche forma di vita.
Quindi, per ora, Europa Clipper continua il suo viaggio nel cosmo, facendo tappa qua e là per raccogliere velocità e precisione. Ancora qualche anno di attesa e poi, chissà, magari scopriremo che il nostro sistema solare ha più sorprese di quelle che immaginiamo.