Volvo è stata a lungo sinonimo di sicurezza, qualità e sobrietà, soprattutto nelle sue berline e station wagon. Modelli iconici come la Volvo V60 e la V90 sono stati per anni il punto di riferimento per le famiglie, con il loro ampio bagagliaio e il tipico design lineare. Tuttavia adesso il CEO Jim Rowan ha lasciato intendere che i gusti del pubblico stanno cambiando. Rowan ha parlato della Volvo ES90, una nuova berlina che rappresenta un’evoluzione, con un’altezza da terra maggiore e soluzioni pratiche. Ha poi suggerito che i classici modelli familiari potrebbero essere soppiantati da crossover più flessibili, in grado di rispondere alle nuove esigenze del mercato. Ma c’è davvero bisogno di abbandonare le station wagon che tanto hanno caratterizzato Volvo?
Una nuova strategia per guardare avanti: cosa farà la Volvo?
Volvo si trova ora a un bivio, una doppia strada da intraprendere. Mantenere la sua tradizione o abbracciare pienamente il cambiamento? Qual è la risposta? Rowan ha spiegato come la strategia “8×8”, con il lancio di otto nuovi modelli in otto anni, possa trasformarsi in “7×7”, lasciando fuori un’eventuale station wagon pura. Il CEO ha poi chiarito che produrre modelli troppo specifici comporta costi insostenibili, sia in termini di sviluppo che di marketing. Per questo, Volvo potrebbe concentrarsi su varianti dello stesso modello, piuttosto che lanciare nuove auto. Un esempio? La gamma diversificata della Volvo XC60 potrebbe colmare il vuoto lasciato dalle station wagon tradizionali. Eppure, non è un rischio perdere un’intera fetta di clienti fedeli? La sfida si fa ancora più difficile con i dazi sulle auto cinesi, che potrebbero ridurre la competitività dei nuovi modelli elettrici. Ma Rowan è fiducioso. Volvo ha impianti di produzione in tutto il mondo, un vantaggio che le permetterà di aggirare le difficoltà economiche e politiche. Volvo ha davanti a sé scelte importanti da effettuare: ascolterà i suoi clienti o li guiderà verso una nuova era?