Il parco auto italiano è sempre più vecchio e il divario con il resto d’Europa cresce. Secondo i dati del Book Unrae 2024, sulle strade circolano 40,57 milioni di veicoli, un numero che continua a salire. La vera preoccupazione, però, è l’età media delle auto, che ha raggiunto i 12,8 anni, in netto aumento rispetto ai 7,9 anni del 2009. L’immobilismo nel rinnovamento del parco auto rappresenta una sfida drammatica per l’ambiente, la sicurezza e la salute pubblica. Come si può continuare a ignorare questo problema? Mentre altre nazioni europee accelerano verso la transizione ecologica, in Italia la maggior parte delle vetture sono alimentate ancora da benzina e diesel. Il parco auto alimentato da questi carburanti inquinanti rappresenta l’82,9% del totale, appena in calo rispetto allo scorso anno, troppa poca differenza. Le vetture ante Euro 4, altamente inquinanti, continuano a essere una presenza ingombrante con 8,8 milioni di unità. Un dato che parla di un’inerzia pericolosa e controproducente.
L’elettrico: un’utopia per il parco auto in Italia?
Il settore delle auto elettriche è stagnante. Nonostante l’aumento dei veicoli elettrici ricaricabili, che ora sono 568.000, il loro impatto resta marginale. La loro quota è solo l’1,4% del totale, con le immatricolazioni BEV ferme a un misero 4,2%. Perché l’Italia resta così indietro rispetto ai suoi vicini europei? Non è solo una questione economica: la rete di ricarica è insufficiente, e la normativa incerta non aiuta. Il risultato? Il Paese ha ancora una media di emissioni di CO2 per le nuove immatricolazioni di 119,1 g/km, ben lontano dagli obiettivi europei. Altri Paesi, come la Spagna o la Francia, stanno investendo in maniera decisa su incentivi e infrastrutture, mentre in Italia si naviga a vista. Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche sono deboli e mal strutturati. Le aziende, che potrebbero fare da traino, trovano ostacoli fiscali che frenano ogni tentativo di innovazione. La domanda è inevitabile: quanto ancora si potrà rimandare la svolta ecologica? Per Unrae, la soluzione è un piano pluriennale che dia finalmente respiro al settore. Solo così il Paese potrà evitare di rimanere fermo mentre il mondo corre verso la sostenibilità. Vedremo prima o poi più auto elettrificate che a combustione sulle nostre strade?