lunedì, Marzo 17, 2025

Fusione nucleare: 2,1 milioni di euro per sviluppare nuovi materiali

Sviluppare materiali in grado di resistere all'interno di un reattore a fusione: il progetto da 2,1 milioni di euro.

di Valentina Acri
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fusione nucleare Un team di scienziati si occuperà di sviluppare materiali in grado di resistere all’interno di un reattore a fusione. Resistenza che riguarda sia le temperature elevate che le radiazioni. Tutto ciò grazie allo stanziamento di un totale di 2,1 milioni di euro all’University of Kentucky.

Non a caso, l’obiettivo dichiarato è di riuscire a realizzare materiali innovativi in grado di fare diventare realtà l’energia da fusione commerciale. Nello specifico, il finanziamento è stato effettuato dall’Advanced Research Projects Agency-Energy del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Scopriamo insieme nel corso di questo nuovo articolo tutti i dettagli che sono stati diffusi in merito a questo importante progetto.

Fusione nucleare: lo sviluppo di nuovi materiali

Non può certamente passare inosservato il progetto diretto dal dottor John Balk, che ha voluto sottolinearne l’importanza considerandolo come un’opportunità straordinaria per il proprio team di esperti della Materials Science Research Priority Area. Un modo, dunque, per risolvere quella che viene considerata come una delle sfide fondamentali nelle industrie ad alta radiazione, ovvero migliorare la conduttività termica senza sacrificare la resistenza del materiale.

Gli esperti puntano, pertanto, a scoprire o sviluppare una classe di materiali con leghe e processi di produzione ottimali, ma non solo. Devono anche essere in grado di migliorare la forza e la resistenza ad ambienti ad alta radiazione. Lo stesso Balk, dunque, ha fatto sapere che il gruppo si occuperà di realizzare materiali basati su leghe porose di tungsteno. Leghe ottimizzate per le proprietà meccaniche e termiche desiderate. In seguito, il progetto prevede il riempimento con una ceramica ad alta conduttività termica su piccola scala. In tal modo, il danno da radiazione potrà essere dissipato più facilmente alle interfacce.

Non a caso, la ricerca sui materiali viene ritenuta fondamentale e supporta molti altri sforzi scientifici e ingegneristici, e questo progetto è un buon esempio di tale impatto.

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