Le app Vapor si presentavano come strumenti di utilità quotidiana. Come torce, scanner di codici QR o app per il risparmio batteria. Il loro vero scopo era bombardare gli utenti con annunci pubblicitari invasivi. In alcuni casi, quest’ultimi venivano eseguiti in background senza che l’utente ne fosse consapevole. Generando impressioni e clic artificiali che truffavano gli inserzionisti facendoli pagare per un coinvolgimento inesistente.
Google, in collaborazione con Integral Ad Science (IAS), ha identificato e rimosso tali applicazioni fraudolente. Inizialmente, l’azienda aveva cercato di contrastare il problema tramite aggiornamenti di sicurezza che impedissero alle app di trasformarsi in software dannosi. Eppure, i truffatori hanno continuato ad adattarsi, rendendo necessario un intervento più drastico con la completa eliminazione
delle app coinvolte.Il meccanismo della frode non prevedeva l’inserimento di malware che prendessero il controllo dei dispositivi. Ma piuttosto un inganno sistematico ai danni degli inserzionisti. Gli annunci generati da tali app non venivano effettivamente visualizzati da utenti reali. Causando enormi perdite economiche alle aziende che investivano in pubblicità online e mettendo in difficoltà gli sviluppatori onesti che si affidano alle entrate pubblicitarie per sostenere i propri progetti.
Per affrontare il problema, Google ha deciso di potenziare il servizio Play Protect. Introducendo meccanismi più avanzati per identificare e disabilitare automaticamente le app sospette, anche se installate da fonti esterne al Play Store. Tale aggiornamento mira a garantire una maggiore protezione per gli utenti. Oltre che rendere più difficile per i malintenzionati diffondere software fraudolenti. Nel frattempo, i truffatori continuano a sviluppare nuove tecniche per eludere i controlli e reinserire app fraudolente nello store. Per tale motivo, è importante che gli utenti adottino un atteggiamento prudente.