La rete 5G privata è poco sicura?
La ricerca condotta da Trend Micro evidenzia un crescente interesse verso soluzioni di sicurezza basate sull’intelligenza artificiale. Con oltre il 60% delle aziende che utilizza già strumenti AI per la protezione. E un ulteriore 35% che ha intenzione di farlo. Le funzionalità AI più ricercate includono la previsione dei pericoli (58%), l’autenticazione adattiva (52%) e l’adozione di modelli Zero Trust (47%). Eppure, l’uso di tali soluzioni non è priva di difficoltà. I principali ostacoli sono rappresentati dai costi elevati (47%) e la preoccupazione per i falsi positivi e negativi (44%). Insieme alla mancanza di competenze interne specifiche (37%).
Inoltre, solo una piccola percentuale di organizzazioni può contare su team dedicati alla protezione delle reti 5G. Con il 43% delle responsabilità in capo al CTO e il 32% al CIO. Due figure che spesso non possiedono la preparazione specialistica necessaria per affrontare pericoli sempre più sofisticati.
Aumentano anche le preoccupazione per la protezione delle reti 5G private. Emergono nuovi pericoli, come gli attacchi Trojan bancari su dispositivi mobili. Nel 2024, quest’ultimi sono aumentati del 196% rispetto all’anno precedente. Ciò con oltre 33 milioni di attacchi rilevati globalmente. L’urgenza di una protezione adeguata per le reti 5G e per i dispositivi mobili è evidente. Le organizzazioni devono adottare soluzioni avanzate. Ciò per proteggere i propri sistemi dagli attacchi. L’evoluzione della cybersecurity è diventata una priorità imprescindibile. Al fine di garantire la sicurezza delle informazioni e la continuità delle operazioni aziendali.