L’Europa si trova di fronte l’ennesima sfida da superare. La dipendenza ucraina dal sistema satellitare Starlink, gestito da Elon Musk, ha generato crescenti preoccupazioni tra i governi europei. Questi, ora, stanno cercando di trovare al più presto una soluzione che possa sostituire la tecnologia di Musk. Da tempo, Starlink ha permesso all’esercito ucraino di coordinare le sue operazioni in tempo reale, ma la sicurezza data da tale sistema non è più certa. Affidarsi alla Starlink significa far riferimento ad una rete privata americana e, considerando le acque agitate dopo la salita di Trump, è meglio correre ai ripari. Le tensioni transatlantiche, alimentate da recenti minacce riportate da fonti statunitensi, stanno spingendo infatti l’Europa a puntare su delle alternative. La dipendenza dall’azienda di Musk, che probabilmente possiede legami con l’amministrazione Trump, non offre certezze per la sicurezza europea.
Nonostante le smentite del CEO di SpaceX, la questione rimane aperta. Per l’Europa è tempo di rafforzare la sua sovranità tecnologica e di distaccarsi da Starlink. Il panorama delle comunicazioni satellitari sta cambiando rapidamente e l’UE è chiamata a prendere una decisione strategica. In gioco non c’è solo l’accesso alla tecnologia, ma il controllo delle informazioni, elemento vitale in un contesto geopolitico sempre più teso.
Verso una rete satellitare europea: non c’è più posto per la Starlink?
Sono attualmente in corso trattative tra l’Unione Europea e quattro importanti aziende satellitari europee. Tra queste, Eutelsat, con sede in Francia e Regno Unito, si è proposta come la principale alternativa a Starlink in Ucraina. La CEO Eva Berneke ha espresso fiducia, dichiarando che l’azienda potrebbe eguagliare i terminali Starlink in “un paio di mesi”. Altre tre aziende, Inmarsat, SES e Hisdesat, stanno negoziando con i governi europei per offrire connettività di backup. Sostituire Starlink non sarà però un’impresa facile. La rete di Elon Musk conta oltre 7.000 satelliti e 40.000 terminali solo in Ucraina. Eppure, la determinazione europea non manca. Berneke ha già sottolineato che Eutelsat dispone di 2.000 terminali attivi in Ucraina, un segnale che l’Europa è pronta a muoversi con rapidità. In futuro, l’Europa punta a IRIS², una costellazione di satelliti prevista per il 2030, e al progetto Bromo, una collaborazione tra Airbus, Leonardo e Thales Alenia Space. Riuscirà l’Europa a sfidare il predominio di Starlink? Il momento delle decisioni è arrivato. Il futuro delle comunicazioni satellitari è in bilico.