domenica, Marzo 16, 2025

Ford: investimento da capogiro in Germania per rilanciare il business europeo

Obiettivi ambiziosi e nuove sfide davanti la casa statunitense. Riuscirà Ford a superare la crisi dell’industria automobilistica in Europa?

di Rossella Vitale
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Ford: investimento da capogiro in Germania per rilanciare il business europeo

Ford ha annunciato una ricapitalizzazione di 4,4 miliardi di euro per sostenere le sue operazioni in Germania. La decisione arriva in un momento a dir poco fondamentale. Ora come non mai, con l’industria automobilistica europea che lotta contro costi in aumento e una domanda in calo. La divisione tedesca Ford-Werke, gravata da un debito di 5,8 miliardi, è al centro di questo intervento, volto a ridurre il sovraindebitamento e a finanziare un programma strategico pluriennale. Il vicepresidente Ford John Lawler ha tenuto ad evidenziare come la sua azienda debba adattarsi a un contesto in rapida evoluzione. Come può fare? Puntando su una governance semplificata e una maggiore efficienza.

Basteranno però questi cambiamenti per competere con i giganti asiatici e resistere alla crisi? Con la Volkswagen anch’essa in difficoltà, l’intero settore sembra vacillare. E Ford, che ha già eliminato migliaia di posti di lavoro in Germania, può davvero trovare un nuovo equilibrio? Non è solo una questione di riduzione dei costi. Il settore sta affrontando un cambiamento epocale, tra la transizione verso l’elettrico e le incertezze globali. Ford ha riconsiderato i propri piani, dilazionando l’obiettivo di una produzione completamente elettrica entro il 2030. È una scelta obbligata o una strategia lungimirante?

Il rischio dell’insolvenza e l’incognita dei veicoli elettrici: Ford ce la farà?

La ricapitalizzazione è essenziale per garantire la sopravvivenza di Ford-Werke, ma non è sufficiente a dissipare i timori. Il potente sindacato IG Metall ha espresso preoccupazione per il futuro della divisione tedesca, sostenendo che, senza un piano solido, l’insolvenza potrebbe diventare una minaccia concreta. Ford potrà davvero continuare a coprire le perdite della filiale tedesca, come accadeva dal 2006, senza compromettere il proprio futuro?

La Ford  ha anche richiamato i legislatori europei a un impegno più chiaro nella promozione dei veicoli elettrici. Ma con l’adozione ancora lenta in Europa, la domanda che emerge è se i consumatori siano davvero pronti per un futuro completamente elettrico. Lawler ha suggerito che gli obiettivi sulle emissioni dovrebbero essere allineati alle richieste reali del mercato. La strategia di Ford, dunque, non è solo quella di adattarsi, ma di stimolare un cambiamento. Riuscirà l’industria automobilistica europea a superare questa fase critica? Ford sembra decisa a giocare le sue carte, ma il tempo corre veloce.

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