sabato, Marzo 15, 2025

Italia e neutralità climatica: progressi e sfide da affrontare

Il rapporto CIRO 2025 evidenzia i successi dell’Italia, ma la strada è ancora lunga

di Ilenia Violante
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Italia

L’Italia sta compiendo passi avanti nella riduzione delle emissioni di gas serra. Eppure nessuna regione è ancora pienamente in linea con gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il rapporto CIRO 2025, elaborato da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, analizza le prestazioni delle diverse aree del Paese nel percorso di transizione energetica. L’obiettivo principale resta quello di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. Insieme ad un calo del 43,7% nei settori non ETS.

Energie rinnovabili ed efficienza in Italia: Valle d’Aosta e Lombardia in testa

Tra le regioni più virtuose dell’ Italia emerge la Campania. La quale nel 2022 ha registrato le emissioni pro capite più basse. Pari a 3,2 tonnellate di CO2 equivalente. Anche il Lazio e le Marche presentano valori relativamente contenuti, rispettivamente 5 e 5,5tCO2eq/ab. Un altro caso esemplare è quello della Liguria. La quale ha ridotto le proprie emissioni del 65% rispetto al 1990. Superando gli obiettivi europei grazie alla graduale eliminazione del carbone. Ma soprattutto alla transizione verso infrastrutture a basse emissioni. Importanti riduzioni si registrano anche in Veneto e in Puglia.  A conferma di come politiche integrate possano portare a risultati importanti. Le aree a maggiore intensità industriale però continuano a essere più vulnerabili e richiederanno misure strutturali per rispettare i target fissati dall’UE.
Se si guarda all’uso di energie rinnovabili, la Valle d’Aosta si distingue come la regione più avanzata. Poiché copre il 96% del suo consumo energetico con fonti pulite.

La maggior parte dell’energia deriva dall’idroelettrico. Mentre il restante proviene dall’espansione del settore eolico e fotovoltaico. La Lombardia, invece, ha primeggiato nel 2023 per nuove installazioni, grazie a incentivi mirati e a un’accelerazione nelle procedure di autorizzazione.  L’efficienza energetica rappresenta un altro settore chiave. La Campania è la regione con i consumi più bassi. Mentre la Valle D’Aosta ha registrato la maggiore riduzione. La Sardegna si distingue per l’elettrificazione dei processi industriali.

Nel settore agricolo, la Liguria ha il primato per le emissioni più basse. In particolare grazie alla limitata presenza di allevamenti intensivi. Oltre che all’ampia diffusione dell’agricoltura biologica. Toscana, Calabria e Sicilia si collocano ai primi posti per superficie agricola biologica. Contribuendo in modo rilevante agli obiettivi LULUCF per l’assorbimento del carbonio.

La situazione delle altre regioni

Il Lazio guida invece la transizione nei trasporti. Calabria, Valle d’Aosta e Basilicata hanno ridotto del 28% le emissioni del settore trasporti rispetto al 2015. Grazie alla promozione della mobilità condivisa e all’ampliamento del trasporto pubblico.

Nonostante questi progressi, il Nord Italia resta ancora l’area più colpita dagli eventi climatici estremi. In particolare con Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto. L’aumento delle temperature e l’intensificarsi dei fenomeni atmosferici impongono un potenziamento delle strategie di adattamento. Soprattutto nelle regioni della Pianura Padana. In cui l’aumento termico medio supera di 0,3°C la media nazionale.

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