Foxconn, il gigante dell’elettronica noto soprattutto per la produzione di iPhone, ha deciso di entrare prepotentemente nel mondo dell’intelligenza artificiale con un progetto ambizioso: FoxBrain, il primo Large Language Model (LLM) in cinese tradizionale. L’idea alla base è chiara: creare un’IA su misura per le esigenze interne dell’azienda, ma con un potenziale che potrebbe presto travalicare i confini dei laboratori di ricerca.
La cosa impressionante di FoxBrain non è solo la sua potenza, ma anche la velocità con cui è stato sviluppato. In appena quattro settimane, il modello è stato addestrato utilizzando ben 120 GPU NVIDIA H100, connesse attraverso NVIDIA Quantum-2 InfiniBand, un’infrastruttura che garantisce una potenza di calcolo mostruosa. Il risultato? Un modello con 70 miliardi di parametri, basato sull’architettura Meta Llama 3.1, e con una capacità di ragionamento e comprensione tra le migliori nel suo campo.
FoxBrain ha superato la concorrenza nei test matematici e logici, battendo Llama-3-Taiwan-70B, attualmente considerato il miglior LLM in cinese tradizionale. Non è ancora al livello dei big assoluti come il modello distillato di DeepSeek, ma la direzione è chiara: Foxconn vuole il suo spazio tra i leader dell’IA.
Un aspetto interessante del progetto è l’attenzione all’ottimizzazione delle risorse. Secondo il Dr. Yung-Hui Li, direttore dell’Artificial Intelligence Research Center di Hon Hai Research Institute, la strategia di addestramento di FoxBrain evita il classico approccio del “più potenza = migliori risultati”. Al contrario, si è puntato su un’ottimizzazione mirata, con l’obiettivo di massimizzare le capacità del modello senza inutili sprechi energetici.
Questo si traduce in un sistema più efficiente e scalabile, capace di operare su una finestra contestuale di 128.000 token
, garantendo una comprensione del linguaggio e un’elaborazione dei dati più fluida e coerente.
Per ora, FoxBrain è stato progettato per applicazioni interne all’azienda, con un focus su analisi dati, supporto decisionale, collaborazione documentale e generazione di codice. Tuttavia, Foxconn ha già annunciato che il modello sarà reso open source in futuro, aprendo la strada a possibili collaborazioni e applicazioni in altri settori.
Le potenzialità sono enormi: FoxBrain potrebbe diventare un pilastro per le tre principali piattaforme tecnologiche di Foxconn, ovvero Smart Manufacturing, Smart EV (veicoli elettrici) e Smart City. Un assistente AI in grado di ottimizzare la supply chain, prevedere guasti nelle fabbriche o persino migliorare l’esperienza di guida nelle auto elettriche.
L’IA è ormai una partita globale, e Foxconn non vuole restare a guardare. Con il supporto di NVIDIA e un’infrastruttura di calcolo all’avanguardia come il supercomputer Taipei-1, l’azienda taiwanese sta accelerando la sua corsa per diventare un player di riferimento nel settore dell’intelligenza artificiale.
I risultati di FoxBrain verranno presentati ufficialmente il 20 marzo alla NVIDIA GTC 2025, durante la sessione “From Open Source to Frontier AI: Build, Customize, and Extend Foundation Models”. Sarà il momento della verità per capire se FoxBrain è solo un esperimento interno o se diventerà un vero protagonista dell’ecosistema IA.
Una cosa è certa: Foxconn non è più solo sinonimo di fabbriche e catene di montaggio. L’era dell’intelligenza artificiale è iniziata, e loro vogliono giocare un ruolo da protagonisti.