domenica, Marzo 16, 2025

Il chip che usa la luce: internet e AI a velocità mai viste

Un chip ottico da 100 GHz promette più velocità, meno consumi e zero surriscaldamento, rivoluzionando la tecnologia.

di Margherita Zichella
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Un chip ottico da 100 GHz promette più velocità, meno consumi e zero surriscaldamento, rivoluzionando la tecnologia.

Immagina di poter navigare su internet alla velocità della luce, senza ritardi, senza attese, senza il telefono che si scalda come una stufa appena apri un video in alta definizione. Sembra fantascienza, vero? E invece un gruppo di scienziati ha messo a punto un processore che funziona proprio con la luce, e non con l’elettricità, promettendo di rivoluzionare il mondo della tecnologia e delle comunicazioni.

 

Arriva il processore che usa i fotoni

La cosa più impressionante è senza dubbio la velocità. Oggi i nostri dispositivi lavorano con processori che vanno dai 2 ai 6 GHz, ma questo nuovo chip ottico è capace di spingersi fino a 100 GHz. Un balzo incredibile che potrebbe cambiare tutto: streaming più fluidi, intelligenza artificiale più reattiva, auto a guida autonoma che rispondono in tempo reale ai pericoli della strada. E la cosa migliore è che tutto questo potrebbe accadere senza dover cambiare smartphone o computer ogni due anni, perché la tecnologia sarebbe compatibile con quella attuale.

Ma come funziona? Invece di affidarsi ai soliti impulsi elettrici, questo chip sfrutta la velocità dei fotoni. Al posto dei circuiti tradizionali, la luce viene incanalata in una sorta di minuscola pista da corsa, completando giri velocissimi e generando segnali di riferimento super precisi. Il risultato è un’elaborazione dati rapidissima, senza il problema del surriscaldamento tipico dei chip tradizionali.

Oltre alla velocità, c’è un altro aspetto che rende questa tecnologia incredibilmente promettente: l’efficienza energetica. Non solo i dispositivi consumeranno meno, ma anche le infrastrutture delle telecomunicazioni ne trarranno beneficio, abbattendo i costi e riducendo l’impatto ambientale. Un wafer di 20 cm può contenere migliaia di questi chip, il che significa produzione su larga scala e, si spera, prezzi accessibili.

Tutto questo potrebbe segnare un punto di svolta per il futuro della tecnologia. Se oggi i colossi del settore stanno investendo miliardi in processori sempre più avanzati, questa scoperta potrebbe cambiare le regole del gioco. Meno consumi, più potenza e una tecnologia che potrebbe arrivare nelle nostre mani prima di quanto pensiamo.

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