In un colpo da maestro, Trump ha anche annunciato che avrebbe acquistato una Tesla, dimostrando concretamente la sua solidarietà al CEO. E non si è fermato qui: non solo ha mantenuto la promessa, ma ha addirittura esagerato, organizzando una conferenza stampa con il gigante dell’auto elettrica come protagonista. La scena, con i modelli di Tesla in bella vista, ha suscitato curiosità, ma anche parecchia perplessità. Cosa c’entra un’auto con una conferenza politica? Si tratta di un’operazione di marketing subliminale? Oppure Trump stava solo rendendo omaggio al successo di una delle aziende più innovative d’America? Qualcosa dice che si tratta più della prima opzione.
Il colpo di scena arriva quando Trump rivela di aver scelto una Tesla Model S Plaid rossa, senza sconto. Non ha chiesto neanche un piccolo ribasso, che gesto di cuore. Un atto che, al di là della sua veridicità, sembra un endorsement perfetto per l’immagine pubblica di Tesla. La Casa Bianca, sotto i riflettori, ha infatti rivelato e più volte evidenziato che Trump ha pagato il “prezzo pieno” per la vettura, come a voler sottolineare l’autenticità del suo sostegno.
Trump non ha risparmiato parole di elogio per il Cybertruck Tesla. Il Presidente, con una buona dose di ironia, ha rivelato di aver subito adorato il design futuristico dell’auto. “Chi altro avrebbe progettato una cosa del genere?” ha detto. L’immagine di Tesla e di Musk ne esce vincente, anche se qualcuno si è chiesto se tutto questo non nasconda un conflitto d’interessi. Ma che importa? La politica è fatta anche di messaggi subliminali, giusto? Alla fine, tra auto, conferenze e dichiarazioni, quello che resta è l’eco di una collaborazione che sembra più marketing che sostegno politico genuino. In fondo, chi non amerebbe fare pubblicità a un prodotto di successo, soprattutto se il suo nome è Tesla?