Un rapporto del Center for Strategic and International Studies (CSIS) ha rivelato che Huawei è riuscita ad ottenere circa due milioni di die logici Ascend 910B prodotti da TSMC. Tali chiplet sarebbero stati acquisiti tramite una catena di intermediari. Un’operazione scoperta solo successivamente anche dalla stessa TSMC. La scoperta ha portato l’azienda taiwanese a sospendere le spedizioni e ad avviare un’indagine interna.
Secondo il CSIS, tale quantità di chiplet è sufficiente per assemblare fino a un milione di unità Ascend 910C. Rendendo così Huawei un attore importante nel settore dell’intelligenza artificiale. Ciò nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. L’Ascend 910B, nato da tale necessità, è stato realizzato con tecnologia N+1 di SMIC
, un processo a 7nm di prima generazione. Huawei ha poi sviluppato l’Ascend 910C basato su un chiplet Virtuvian più avanzato. Prodotto sempre da SMIC ma con tecnologia N+2, equivalente a una seconda generazione di processo a 7nm. Eppure, sia l’Ascend 910B che il 910C soffrono di bassi rendimenti di produzione. Con un tasso di successo nel packaging avanzato pari al 75%.Nonostante le difficoltà produttive, Huawei ha continuato ad accumulare, in modo legale, milioni di chip per supportare sia i propri progetti interni che i clienti esterni. La strategia della compagnia si è basata anche su un’attenta pianificazione temporale, sfruttando il periodo tra agosto e dicembre 2024. Durante il quale i piani statunitensi per limitare le vendite di memoria HBM avanzata alla Cina erano noti ma non ancora implementati. Quanto accaduto dimostra come il settore tecnologico sia diventato una vera e propria partita a scacchi. Qui ogni mossa deve essere pianificata con attenzione e astuzia.