sabato, Marzo 22, 2025

Qualità dell’aria: ecco i valori per l’Italia

Con i primi interventi dell'Italia contro l'inquinamento stanno emergendo i valori relativi alla qualità dell'aria nella nostra Penisola.

di Margareth Galletta

qualitàNell’attuale società uno dei principali problemi riguarda l’inquinamento atmosferico. A tal proposito, la qualità dell’aria che si respira influisce profondamente sia sulla salute sia sugli ecosistemi. In Italia, nonostante siano stati compiuti progressi importanti, permangono diverse criticità che richiedono interventi mirati e tempestivi. Nel 2024, i dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria mostrano un trend positivo nella riduzione di alcuni inquinanti.

Qualità dell’aria: cosa c’è che non va?

Il particolato fine, ad esempio, ha rispettato per la prima volta dal 2007 i limiti previsti dalla legge su base annuale. Consolidando un miglioramento continuo registrato negli ultimi quattro anni. Persistono però superamenti in alcune stazioni localizzate. Ciò  principalmente nelle aree urbane e industriali del Paese. Anche il PM10 mostra una situazione incoraggiante per quanto riguarda il rispetto del valore limite annuale. Quest’ultimo è fissato a 40 μg/m3, su tutto il territorio nazionale. Eppure, il limite giornaliero continua a essere superato nel 17% delle stazioni monitorate. Con criticità evidenti nel Bacino Padano, a Napoli e nella Valle del Sacco. Tali aree, fortemente industrializzate o caratterizzate da condizioni atmosferiche poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti, continuano a registrare livelli preoccupanti.

Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2) sono stati evidenziati superamenti nei grandi centri urbani. Qui il traffico stradale rimane il principale responsabile dell’inquinamento. Diverso è il discorso per l’ozono, il cui livello resta fuori controllo. Ciò con superamenti rilevati per oltre 25 giorni in quasi la metà delle stazioni monitorate. Tale dato preoccupante indica come l’ozono sia una minaccia persistente.

Nonostante i progressi evidenti, è chiaro che l’Italia deve continuare a lavorare. Ciò per ridurre ulteriormente i livelli di inquinamento atmosferico. Specialmente in vista dell’entrata in vigore di normative più rigide a livello europeo. Il futuro richiederà un impegno ancora maggiore nel promuovere politiche di mobilità sostenibile, migliorare l’efficienza energetica e incentivare pratiche industriali meno impattanti sull’ambiente.

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