domenica, Marzo 23, 2025

DMS, la molecola che fa sognare: è la prova di vita aliena?

Un segnale dallo spazio potrebbe indicare vita su un esopianeta, ma la scienza è ancora scettica sulla sua interpretazione.

di Margherita Zichella

Un segnale dallo spazio potrebbe indicare vita su un esopianeta, ma la scienza è ancora scettica sulla sua interpretazione.

Immagina di essere uno scienziato che scruta lo spazio alla ricerca di segni di vita aliena. Un giorno, dai dati di un telescopio, emerge un segnale interessante: nell’atmosfera di un esopianeta lontanissimo potrebbe esserci una molecola chiamata dimetilsolfuro (DMS). Qui sulla Terra, questa sostanza è prodotta quasi esclusivamente da microrganismi marini. Un indizio niente male, no?

 

Dimetilsolfuro su un esopianeta

Questo è esattamente ciò che è successo nel 2023, quando un team di ricercatori dell’Università di Cambridge ha annunciato di aver trovato tracce di DMS su K2-18b, un pianeta a più di 700 trilioni di chilometri da noi. La notizia ha fatto il giro del mondo, perché se davvero questo segnale fosse confermato, saremmo di fronte a una delle scoperte più incredibili di sempre: la prima prova concreta di vita fuori dalla Terra.

Ma la scienza non si lascia trasportare dall’entusiasmo troppo facilmente. Passato l’effetto wow, altri esperti hanno iniziato a esaminare la questione con occhio critico. Il problema principale? Non è affatto sicuro che quello che il telescopio ha rilevato sia davvero DMS. Anzi, alcuni scienziati credono che i dati siano troppo deboli per trarre conclusioni definitive.

E poi c’è un’altra questione: anche se il DMS fosse davvero lì, potrebbe non avere niente a che fare con la vita. Un altro studio ha suggerito che questa molecola potrebbe formarsi anche nello spazio, ad esempio sulle comete, e poi finire nell’atmosfera di un pianeta senza bisogno di alcun batterio alieno. In pratica, il DMS potrebbe essere solo un passeggero cosmico, e non un segnale di vita.

La verità? Ancora non lo sappiamo. La tecnologia attuale ci permette di analizzare la luce che attraversa l’atmosfera di questi mondi lontani, ma non di avere risposte certe. Per capirne di più, servirebbero strumenti ancora più avanzati, o magari – un giorno – una missione spaziale che possa osservare da vicino questi pianeti misteriosi.

Nel frattempo, il dibattito continua. Forse non abbiamo ancora trovato la prova definitiva della vita extraterrestre, ma il fatto stesso che ci stiamo avvicinando alla possibilità di scoprirla è già qualcosa di straordinario.

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