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OpenAI contro DeepSeek: richiesto il divieto dei modelli AI cinesi

openAIopenAISono sempre più frequenti ormai le tecnologie che implementano l’intelligenza artificiale per rendere l’esperienza d’uso ottimale rispetto al passato. Nonostante la diffusione stia diventando sempre più frequente, sembrerebbero non mancare alcune problematiche. Non a caso, infatti, sembrerebbe esserci preoccupazione sull’effettiva sicurezza di alcune soluzioni. La stessa OpenAI avrebbe deciso di avanzare una proposta di policy mettendo nero su bianco alcuni dubbi in merito alla sicurezza delle tecnologie IA che vengono prodotte in Cina.

In particolare, OpenAI ritiene che il laboratorio DeepSeek sia sovvenzionato e controllato dallo stato. Scopriamo insieme nel corso di questo nuovo articolo tutti i dettagli in merito a tale questione.

OpenAI: dubbi sulla sicurezza delle tecnologie AI cinesi

Le tecnologie AI provenienti dalla Cina sono, come ben sappiamo, ormai piuttosto diffuse grazie alla presenza di aziende che si dedicano allo sviluppo di tali soluzioni. Un esempio è proprio la cinese DeepSeek. 

A tal proposito, OpenAI starebbe mettendo in dubbio l’effettiva sicurezza delle tecnologie AI prodotte in Cina chiedendo all’amministrazione di Donald Trump

di prendere il considerazione un divieto per quanto riguarda i modelli AI sviluppati dalla società cinese ma non solo. La stessa OpenAI considera poco sicure anche le soluzioni derivanti da società supportate dalla Repubblica Popolare Cinese.

Per quanto riguarda DeepSeek, la stessa OpenAI, ritiene che l’azienda condivida dati con le autorità, essendo soggetto alle leggi della PRC. Tutto ciò avrebbe dunque come conseguenza un vero e proprio rischio per la privacy e la sicurezza.

Purtroppo non è la prima volta che si parla di problemi tra OpenAI e DeepSeek. In passato, infatti, non sono mancate accuse in merito a violazioni di termini di servizio da parte di DeepSeek. Non ci resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti in merito a queste importanti questioni legate alla sicurezza e alle tecnologia di intelligenza artificiale che sono ormai sempre più diffuse.

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Pubblicato da
Valentina Acri