Si parla ormai da diversi mesi di Alcolock, il sistema che entra ora ufficialmente in vigore e che dovrà essere installato da coloro che sono stati sorpresi in stato di ebrezza. Questi, dovranno provvedere a proprie spese all’installazione e, oltre alla multa o alla sospensione di patente, avranno anche questo dispositivo che non permetterà all’auto di accendersi nel caso in cui il tasso alcolemico risulti oltre la norma.
L’obbligo era già stato previsto con la riforma stradale di dicembre 2024, ma mancavano i dettagli tecnici. Ora il Governo ha trasmesso il 17 marzo alla Commissione Europea il regolamento che stabilisce come dovrà essere realizzato e installato. Se non ci saranno modifiche, entrerà in vigore prima dell’estate.
Cos’è l’Alcolock e come funziona
L’alcolock è un vero e proprio etilometro collegato all’accensione dell’auto. Prima di partire, il guidatore deve soffiare in un sensore:
- Se il livello di alcol è pari a zero, l’auto si accende normalmente;
- Se il test rileva alcol, il veicolo resta bloccato.
Il sistema è pensato per evitare che chi ha una recidiva torni alla guida dopo aver bevuto, riducendo drasticamente il rischio di incidenti.
Requisiti e installazione
Per garantire il corretto funzionamento, gli alcolock dovranno rispettare alcuni requisiti tecnici precisi:
- Essere conformi alla norma EN 50436, la stessa utilizzata per gli etilometri professionali;
- Avere la certificazione di compatibilità con i veicoli, secondo la normativa UNECE n. 10;
- Essere dotati di sigilli anti-manomissione, che si distruggono in caso di tentativo di disattivazione;
- Riportare numero di serie e versione del software per evitare contraffazioni.
L’installazione sarà effettuata solo da tecnici autorizzati, che dovranno certificare il dispositivo e garantirne la taratura periodica. Inoltre, in caso di controlli su strada, il conducente dovrà essere in grado di mostrare il certificato di taratura aggiornato. Il regolamento dovrebbe diventare effettivo entro questa estate, a meno che non ci saranno altre modifiche da parte dell’UE in un secondo momento.