mercoledì, Marzo 26, 2025
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Stampa 3D: novità rivoluzionarie in arrivo con MXene

Utilizzando MXene la tecnologia di stampa 3D sta per introdurre un'importante novità. Scopriamo di cosa si tratta.

di Margareth Galletta

stampaLa stampa 3D ha compiuto un passo importante grazie all’utilizzo di MXene. Un innovativo nanomateriale bidimensionale. Formato da strati alternati. Con metallo e carbonio. Tale materiale è stato scoperto negli Stati Uniti nel 2011. È conosciuto per la sua straordinaria conducibilità elettrica e capacità di schermatura elettromagnetica. Eppure, la sua applicazione nella stampa 3D è rimasta un obiettivo difficile da raggiungere. Ciò a causa di complicazioni tecniche significative.

Innovazioni per la stampa 3D

A tal proposito, il team di ricerca Smart 3D Printing del KERI (Korea Electrotechnology Research Institute), guidato dal Dr. Seol Seung-kwon, ha sviluppato un metodo innovativo. Quest’ultimo è stato chiamato “metodo Meniscus“. Si tratta di un approccio che consente di superare le problematiche legate alla viscosità dell’inchiostro MXene e alla necessità di additivi. Quest’ultimi compromettevano le qualità del materiale e ostacolavano il processo di stampa.

Il metodo Meniscus funziona espellendo l’inchiostro. Ciò avviene attraverso un ugello che lo fa passare attraverso il menisco, una sorta di canale. Quando l’inchiostro raggiunge la superficie desiderata, il solvente evapora in fretta. Permettendo così alle nanoparticelle di MXene di aderire. CIò grazie a forti forze di Van der Waals. Ripetendo continuamente tale processo, si ottiene una microstruttura tridimensionale solida e altamente conduttiva.

I ricercatori sono riusciti ad ottenere una risoluzione di stampa di appena 1,3 micrometri. Un valore circa 1/100 dello spessore di un capello umano. E 270 volte superiore rispetto alle tecnologie attuali. Tale precisione rende il MXene uno strumento promettente per applicazioni nel campo dell’elettronica avanzata. Insieme ai dispositivi di stoccaggio energetico e ai sensori ad alta efficienza. L’uso del MXene nella stampa 3D potrebbe rivoluzionare la progettazione di batterie e sistemi di schermatura elettromagnetica.

Il KERI ha espresso la volontà di collaborare con aziende interessate a commercializzare tale tecnologia. Ciò con l’obiettivo di emergere nel mercato dei dispositivi elettronici ultra-piccoli e flessibili. Il futuro della stampa 3D con MXene si prospetta entusiasmante. Con potenziali utilizzi che vanno oltre l’elettronica. Coinvolgendo settori come l’energia, la medicina e la protezione elettromagnetica.

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